12 gennaio 2007

12/01 16a giornata

Nel corso della lezione odierna, la prof.ssa Barbara Bruschi ci ha parlato della VALUTAZIONE: essa rappresenta uno dei processi fondamentali di qualsiasi intervento formativo, sia esso off oppure on line. Nell’ambito della formazione online però, la valutazione assume forme differenti e molto ampie che devono essere note per poter essere impiegate in maniera efficace nelle diverse situazioni didattiche. Non si deve pensare che la valutazione sia quella cui per anni siamo stati tutti soggetti nel periodo scolastico: quando si parla di formazione on line si affronta il discorso da un punto di vista pedagogico, umano, tecnologico ed economico. I principi cui ci si deve attenere, per dare scientificità alla valutazione, avere stabilità e non confonderla con il giudizio, sono essenzialmente tre. Il primo ci dice che gli strumenti di verifica e le attività devono essere congruenti con gli obiettivi di apprendimento e con le abilità richieste allo studente all’interno del percorso formativo; È importante esplicitare subito i propri obiettivi e fare una buona progettazione, legata ai processi formativi in genere, tenendo però sempre ben presente quali sono gli obiettivi da raggiungere, poiché è proprio la scelta degli obiettivi che ha degli effetti sull’intero corso. Attraverso la creazione di un collegamento tra gli obiettivi e la valutazione sarà possibile mantenere coerenza e far sì che la valutazione sia sempre adeguata al percorso seguito dai discenti. Il secondo principio ci dice che la valutazione e la gestione dell’attività didattica dovrebbero costituire componenti dello stesso processo che permettano al discente di ottenere dei feedback rispetto all’attività svolta e di individuare pertanto i progressi ottenuti, di definire la presenza di eventuali lacune e di ristabilire immediatamente gli obiettivi formativi in funzione dei risultati ottenuti; non si deve pensare alla valutazione come ad un atto estremo ma come ad un feedback che consenta di apportare crescita al percorso formativo, al cui centro c’è sempre il discente, il quale ha a disposizione uno strumento validissimo che gli consente di ottenere informazioni utili per modificare il proprio comportamento, per stabilire una strategia e fare una calibratura delle sue attività e dei suoi saperi per raggiungere i propri obiettivi; è utile per capire quanto è lontano o prossimo dal raggiungimento del suo obiettivo: la valutazione è quindi un imput per attivare un altro processo ovvero poter continuare. Il terzo principio dice che le strategie di valutazione e di misurazione dei risultati dovrebbero essere adattabili alle diverse situazioni, alle caratteristiche dei vari soggetti e ai possibili contesti della formazione on-line. Ciò ci dice che, ancora una volta, il criterio da applicare è quello della flessibilità: a seconda del momento o della fase in cui ci troveremo, si valuteranno aspetti diversi, considerando sempre, che cosa si sta valutando e sapendo che la valutazione non è solo quel processo che ci fornisce dei dati ma è soprattutto quel processo che consente di raccogliere le informazioni necessarie per l’intero percorso formativo; essa è un momento fondamentale all’interno di tale processo e pertanto è essa stessa parte del processo formativo: la valutazione è al servizio del discente. Connesse alla valutazione ci sono però alcune criticità. La prima è legata all’ isolamento dello studente ed alla impersonalità della valutazione mediante computer: in alcuni casi trovarsi di fronte ad un calcolatore con un test e con il tempo che scorre può essere molto stressante e di ciò si deve tener conto perché spesso chi studia on line fa più fatica rispetto a chi studia in aula. Un’altra criticità è legata alla mancanza di controllo, da parte del docente, delle condizioni di valutazione ed alle questioni di autenticazione dell’identità dei soggetti valutati: in Italia non si è ancora arrivati al riconoscimento della valutazione on line, non si possono fare ad es. esami universitari a distanza, per cui quando si parla di valutazione a distanza si parla sempre di qualcosa che non ha riconoscimento giuridico. In questi casi, una delle garanzie che si ha a disposizione, è la motivazione del soggetto. Altre criticità riguardano le ineguaglianze, tra gli studenti, nell’accesso alle tecnologie e alle risorse; oppure possono esserci problemi relativi all’impiego delle tecnologie; oppure ancora difficoltà connesse alle competenze tecnologiche sia degli studenti sia dei docenti; può esserci ansietà prodotta dalla valutazione online vissuta come un fattore di svantaggio rispetto alla valutazione in presenza, poiché a volte i soggetti vedono la tecnologia come un ulteriore elemento di difficoltà; un‘altra criticità potrebbe essere l’investimento di tempo, da parte del docente, nella produzione dei test, nella verifica dei punteggi e nell’elaborazione di feedback efficaci; è questo l’unico punto che potrebbe essere chiamato problema, perché tutte queste attività richiedono tempi lunghissimi. Un’ultima criticità potrebbe essere dettata dall’affaticamento fisico dovuto essenzialmente alla lettura a video. Nel corso della lezione si è poi parlato delle decisioni più importanti da prendere durante lo sviluppo dei sistemi di valutazione nella web based instruction. Per prima cosa occorre decidere quali aspetti dell’apprendimento saranno oggetto di valutazione. Possono essere aspetti cognitivi o legati al comportamento oppure aspetti sociali. Nella didattica online le interazioni tra i soggetti sono elemento di valutazione; si presta attenzione a come il discente si muove ed esplicita il suo pensiero. Inoltre egli ha a sua disposizione tutta una serie di strumenti che rappresentano uno scaffolding (attività di sostegno) per il suo lavoro. Si dovrà decidere chi sarà coinvolto nel processo di valutazione: il tutor, i pari o lo studente? I soggetti possono confrontarsi e valutarsi tra loro pertanto potrà esserci anche autovalutazione dei soggetti o valutazione tra pari: la valutazione all’interno del gruppo è nutrimento per lo stesso. Si deciderà se operare valutazioni di tipo formativo o sommativo: è per lo più necessario che la valutazione sia formativa, ovvero che si presenti come una strategia di crescita nel percorso dello studente. Il monitoraggio è la forma più evidente di valutazione formativa. Si valuterà se i giudizi espressi tra pari sono riferiti ad uno standard o definiti attraverso criteri ed in che modo si medierà tra una valutazione molto strutturata ed una di tipo più flessibile: flessibilità e strutturazione tendenzialmente dovrebbero coesistere. Poiché la valutazione è parte integrante del processo formativo, è opportuno che sia calata in un contesto reale che consenta allo studente un approccio concreto. Si deciderà se la valutazione sarà mirata a verificare conoscenze e competenze trasversali oppure sarà di tipo verticale. Un primo momento di valutazione è rappresentato dalla costruzione di test iniziali. L’obiettivo del docente con un test di valutazione è stabilire quali sono le conoscenze ottenute dal discente e cosa manca per completare il suo percorso; serve per fare in modo da avere un riscontro ogni volta che si affronta un argomento nuovo. Il test iniziale è molto importante perché ci consente di calare il soggetto nel processo di apprendimento. Lo stesso dicasi per il test finale con il quale si valuterà quel che lo studente ha appreso e quindi se è stato raggiunto l’obiettivo previsto per quell’oggetto autonomo. Il test deve essere costruito in maniera scientifica, ovvero seguire dei meccanismi di bilanciamento e proporzionalità che danno senso allo stesso. Un test troppo difficile non è discriminante, come non lo è un test molto semplice, quindi la proporzione è sempre molto importante. Oltre al test un altro strumento a disposizione per valutare è il compito, simile a quello che si dà nella didattica in presenza. Con il compito, più libero del test, si dà una consegna che ha delle scadenze ed il cui risultato viene pubblicato sulla piattaforma o con una mail al docente il quale verifica se sono stati acquisiti i princìpi ed osserva la maturità del discente nei confronti dei princìpi stessi: tutte queste informazioni fanno sì che il docente possa monitorare l’intera attività dello studente. Il compito è uno strumento molto flessibile e risponde ad esigenze diverse. Si è poi parlato dell’importanza, nell’ambito della FaD, della valutazione tra pari o peer assessment: attività che coinvolge tutti gli studenti, li impegna nel fornire feedback appropriati e consigli per la soluzione dei problemi individuati. Il peer assessment è spesso associato ad altre forme di valutazione che coinvolgono il gruppo in attività collaborative ed è importante perché rappresenta un momento formativo in un processo metacognitivo di riflessione sulle strategie di apprendimento. Tale attività ha come obiettivo principale stimolare i soggetti allo sviluppo e all’applicazione di quelle abilità e competenze essenzialmente di tipo sociale. L’elemento fondamentale legato al peer assessment è il problem solving: il tutor non deve mai fornire soluzioni ma favorire momenti di collaborazione fra gli studenti. La valutazione scatena meccanismi interessanti perché sui suoi risultati si riesce a scatenare il dibattito. Invece ha senso lavorare sul self assessment quando c’è bisogno di dare al soggetto indicazioni sulle lacune che egli possiede su alcuni argomenti. Può essere interessante il self quando si vuole che il soggetto ragioni sui suoi processi metacognitivi, quando si vuole “imparare ad imparare”. Peer e Self sono strategie molto diverse tra loro, sicuramente il self è molto più utilizzato, ma il funzionamento è garantito solo se c’è un tutor che gestisce i vari processi, convogliando i soggetti verso il raggiungimento di un obiettivo ben preciso. Con l’e-learning anche l’interazione diventa oggetto di valutazione. Rientrano in questa categoria valutativa: Blog, Diari, Web forum, Chat e Log. Il diario è qualcosa di diverso dal blog, un po’ più professionale, è uno strumento basato sulla narrazione, la quale rappresenta l’unica strategia affinché il soggetto possa esprimere o rappresentare una situazione nel modo in cui la vede o la vive. Il senso di ciò è nel diario stesso: poter rileggere, per ricordare, e rendersi conto del cambiamento personale: e cos’è l’apprendimento senza il cambiamento? Il diario consente di tracciare lo stato cognitivo e affettivo del soggetto ed è uno strumento anche per il tutor che può monitorare aspetti che altrimenti non potrebbe fare emergere; lo studente ha invece la possibilità di costruirsi continuamente. Il diario è quindi una forma di monitoraggio usata per il raggiungimento di questi obiettivi. A seconda delle scelte del docente, il diario può essere assolutamente libero, oppure può essere più strutturato, la sua narrazione può essere guidata. La scelta è legata sempre dall’obiettivo prefissato. È opportuno ricordare sempre che l’apprendimento non è solo fatto da processi cognitivi e metacognitivi ma anche da processi affettivi. Anche il Web forum è uno strumento utile per valutare la qualità delle interazioni all’interno dello stesso. Esistono formule algebriche per il monitoraggio del web forum: si costruiscono degli indicatori che, se usati correttamente, sono utili strumenti di crescita. L’analisi dei web forum è un monitoraggio molto interessante, anche da un punto di vista semantico se c’è produzione di sapere. Il blog, invece, può essere chiuso o aperto. Se è chiuso è molto simile al diario. Se è un blog di gruppo o aperto si recuperano le dimensioni del diario, narrazione e confronto, ma cambia per il fatto che il diario parte da una domanda del docente, il blog invece è libero ed il soggetto può inserirvi relativamente quel che vuole. Oggi i blog sono molto utilizzati nell’educazione. La chat è invece molto più difficile da gestire, poiché in essa è tutto molto più immediato perché la sincronia genera meccanismi diversi. Il log, invece, è stato il primo elemento di monitoraggio; può essere uno strumento utile ma ci sono dei limiti: non è detto che tante ore di collegamento corrispondano ad una reale presenza dello studente in rete. In definitiva si può dire che il peso della valutazione nella progettazione di un corso on line è molto alto, bisogna assolutamente pensare di monitorare e valutare, altrimenti si corre il rischio di far diventare la formazione passiva. È fondamentale valutare per poter dire che il processo di formazione si è completato.
Laura

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