25 dicembre 2006

Buon natale


Auguriamo a tutta la classe ed i docenti del corso AMDEL un sereno natale ricco di doni e meravigliose sorprese.

Buon natale.

20 dicembre 2006

19/12 13.a giornata

19-12-2006


Quest'oggi il corso è stata molto interessante da diversi punti di vista. La si è vissuta in un ambiente molto simpatico e con tante complicità, dopo la serata precedente di pizze e tante chiacchiere.
La lezione è stata a carico di Silvio Grosso, nella prima parte ha fatto un’utile ricapitolazione delle lezione precedenti dove ci ha ricordato utili indicazioni sulle modalità di personalizzazione la pagina in google, Ci ha presentato un nuovo e utile strumento: il “google notebook” che è utile per prendere appunti insieme ad altre persone.
Abbiamo fatto una ricapitolazione dell’esercitazione STRU COLL, ove abbiamo riflettuto sulle nostre esperienze vissute e al stesso tempo Silvio ha segnalato gli errori da noi prodotti dovuti alla nostra mancanza di esperienza. Siamo arrivati alla conclusione che’ è importante rispettare i ruoli di ciascuno, per lavorare in modo più collaborativo e rendere inoltre più operativi gli strumenti.
Di seguito abbiamo svolto l'esercizio fatto in F.A.D., “Accoglienza”, dove ogni coppia ha fatto la sua presentazione al resto della classe. In più ogni coppia ha parlato di come si è trovata facendo questo esercizio.
Il portare a conoscenza i contenuti di ogni scheda compilata è stato un momento molto bello che ci ha anche permesso di conoscersi meglio.
Alla fine di questa prima parte ci ha presentato il nuovo esercizio JIGSAW1 WEB 2.0; una attraente attività che si è svolta dopo il tanto atteso intervallo.
Durante il break, si è colta l'occasione per festeggiare il compleanno di Andrea Rocchi, Emanuela Di Fazio, e Andrea D.
Nella seconda parte della giornata Silvio ha spiegato l’esercizio che dovrà essere utilizzato come modalità operativa: JIG SAW.
La classe è stata suddivisa in 3 gruppi di lavoro di 4 persone e in
ciascun gruppo i partecipanti sono stati nominati nella seguente maniera:

• GRUPPO CASA A (partecipante A1 – partecipante A2 – partecipante A3 – partecipante A4)
• GRUPPO CASA B (partecipante B1 – partecipante B2 – partecipante B3 – partecipante B4)
• GRUPPO CASA C (partecipante C1 – partecipante C2 – partecipante C3 – partecipante C4)

Sono state distribuite le fotocopie del testo dell’esercitazione e sono state condivise le
consegne a livello di gruppo classe.
FASE 1 (durata 30 minuti) – LAVORO ON LINE DEI GRUPPI CASA
Ogni gruppo aveva il compito di realizzare un documento di testo condiviso on line
utilizzando GOOGLE DOCS (http://docs.google.com).
Al termine di questo primo lavoro i tre gruppi hanno realizzato ciascuno un documento
con le 8 risposte alle domande richieste nelle consegne. Ogni gruppo ha pubblicato su internet il lavoro prodotto. Il
partecipante 2 di ogni gruppo ha pubblicato l’indirizzo del documento come risposta al post
ESERCITAZIONE JIGSAW1 presente nel blog del corso AMDEL (http://amdelblog.blogspot.com).
Nella FASE 2 (durata 30 minuti) vi è stato un LAVORO IN PRESENZA SUPPORTATO DA STRUMENTI E-LEARNING WEB 2.0 DEI GRUPPI ESPERTI.
In questa parte nuovamente si sono formato dei gruppi così composti:


• GRUPPO ESPERTI 1 (GRUPPO CASA A1, GRUPPO CASA B1, GRUPPO CASA C1);
• GRUPPO ESPERTI 2 (GRUPPO CASA A2, GRUPPO CASA B2, GRUPPO CASA C2);
• GRUPPO ESPERTI 3 (GRUPPO CASA A3, GRUPPO CASA B3, GRUPPO CASA C3);
• GRUPPO ESPERTI 4 (GRUPPO CASA A4, GRUPPO CASA B4, GRUPPO CASA C4).

Ogni gruppo esperti ha lavorato in un solo computer sullo stesso
documento di GOOGLE DOCS.
Al termine di questo lavoro di gruppo. Il documento è stato pubblicato su
internet da parte dei partecipanti al gruppo esperti 4 indicato come risposta al post ESERCITAZIONE JIGSAW1 presente nel blog del corso AMDEL
(http://amdelblog.blogspot.com) l’indirizzo del documento pubblicato.

La FASE 3 (durata 30 minuti) – LAVORO IN PRESENZA SUPPORTATO DA STRUMENTI E-LEARNING WEB 2.0 DEI GRUPPI CASA
Vengono riformati i 3 gruppi casa. Ogni gruppo casa ha esaminato il documento completo e ogni esperto del gruppo ha presentato ai propri compagni di gruppo le risposte date e le dinamiche seguite per raggiungere tale risposte.
Ciascun gruppo casa ha inserito una risposta al post ESERCITAZIONE JIGSAW1 del blog
AMDELBLOG nel quale è stata data una autovalutazione al lavoro svolto ed alla
metodologia del JIG SAW ed in particolare una propria autovalutazione di quanto gli
strumenti dell’e-learning e del web 2.0 ci possano renderci migliore o peggiore un lavoro di
gruppo in JIG SAW.
Alla fine Silvio ci ha quiesto di mantenersi tutti in contatti in piataforma e ci ha agurato buone feste.

Oggi è anche l’ultima giornata di questa prima e intensa tappa del nostro corso.
Approfitto per salutare tutti e augurarvi un Natale sereno, pieno di significato e un buon inizio di anno.
ci vediamo il prossimo anno!! ciao ciao.
Sandri.

19 dicembre 2006

Esercitazione JIG SAW 1

Oggi lavoriamo ad un Jigsaw supportato dagli strumenti dell'e-learning e del web 2.0.

Questo post serve per poter svolgere alcuni punti dell'esercitazione.

Il testo dell'esercitazione è reperibile in piattaforma tra le attività collaborative oppure cliccando sul seguente link CLICCA QUI.

L'esercitazione ha un allegato che può essere reperito cliccando sul seguete link CLICCA QUI

18/12 12.a giornata

FORMAZIONE E APPRENDIMENTO: DALLA PROGETTAZIONE AL MICROTEACHING ANALISI DEI BISOGNI
L’analisi dei bisogni costituisce quel momento in cui si rilevano le necessità formative presenti in un determinato settore. Si tratta di un’operazione che deve “Analizzare e capire in profondità i bisogni significa anche comprendere il tipo di progetto da costruire, al fine di incontrare le istanze dei committenti della formazione, chiarendo meglio lo scopo e i risultati previsti al termine di un processo formativo” Ma cos’è il bisogno? Il bisogno veniva inteso come una mancanza soggettiva dall’economia classica, invece secondo l’idealismo il bisogno venne inteso come un’aspirazione, come una necessità di completamento. Grazie al Marxismo si ha lo spostamento dall’individuo verso il soggetto: i bisogni cominciano ad essere intesi come fenomeni sociali e non meramente soggettivi. I Bisogno possono essere suddivisi in due realtà: - “bisogni oggettivi”; - “bisogni soggettivi”: ; A sua volta i bisogni soggettivi vengono suddivisi in altre due fasi: • si definisce il pubblico a cui si rivolge l’intervento formativo; • si analizzano i bisogni dei soggetti che sono realmente coinvolti Al fine di individuare i bisogni dei soggetti è possibile ricorrere a diverse tecniche tra cui il questionario e l’intervista. Al fine di individuare i bisogni dei soggetti è possibile ricorrere a diverse tecniche tra cui il questionario e l’intervista. 1.1 BISOGNI SOGGETTIVI ED OGGETTIVI NELLA FORMAZIONE ONLINE Possiamo considerarlo l’insieme delle esperienze, delle attività che non sempre si traducono o sono rappresentate in forma di conoscenza. In questo caso possiamo considerare come metodo efficace destrutturato l’intervista in profondità che in tale situazione porterà solo vantaggi. “Quando si fa formazione online è necessario effettuare l’analisi dei bisogni?”. Questa è una possibile domanda dopo aver vagliato le informazioni sopra indicate. Possiamo immaginare la positività dell’affermazione e andiamo a vedere il perché: a. Come abbiamo detto più volte la formazione online prevede le medesime attività di analisi e progettazione della formazione in presenza; b. dati i costi della formazione online è opportuno verificare dettagliatamente quale sarà la risposta dei soggetti cui la formazione è rivolta e in che modo l’online può o meno costituire un intervento efficace; c. non è possibile una valida progettazione dell’intervento online senza una preliminare analisi deibisogni. LO STUDIO DI FATTIBILITA’ Lo studio di fattibilità viene attuato in correlanza all’analisi dei bisogno perché quest’ultima non è sufficiente da sola. Parliamo di studio di fattibilità come quel processo di analisi che consente al progettista di definire se l’organizzazione in cui dovrà attuarsi l’intervento formativo presenta le condizioni necessarie allo scopo. Tali condizioni sono: a. la presenza di investimenti economici adeguati; b. la presenza di un contesto culturale adatto (l’organizzazione è pronta?); c. la presenza di contenuti che possano essere efficacemente trasmessi online; d. la presenza di un politica formativa orientata all’e-learning. [immagine tratta da http://www.osservatoriodonna.igol.it/] 3 IL SIGNIFICATO DI PROGETTAZIONE E L’IMPORTANZA DELLA METODOLOGIA “Progettare significa prevedere in anticipo le mosse necessarie per raggiungere certi obiettivi ma oggi progettare la formazione significa anche adottare nuovi obiettivi e riuscire a leggere nuovi bisogni, significa considerare la conoscenza e gli strumenti di rappresentazione e costruzione della conoscenza in modo più flessibile, significa saper tenere meglio conto della dimensione umana e saper valutare non solo i risultati ma anche i processi messi in atto, indipendentemente dal fatto che siano stati progettati o meno." Attualmente non esiste un’unica metodologia standard per la costruzione dei corsi online, anche se i principi fondamentali sono ormai stabiliti e condivisi. 4 UNA PROPOSTA METODOLOGICA Di seguito forniremo una proposta metodologica ossia una serie di indicazioni circa le fasi e i contenuti che dovrebbero essere seguite e presi in considerazione durante la progettazione dei corsionline. La metodologia proposta si articola in 5 macrofasi: 1 - PROGETTAZIONE 2 - IMPLEMENTAZIONE 3 - TEST 4 - EROGAZIONE 5 – TEST 5 LA PROGETTAZIONE Si tratta di un processo assai complesso che si articola in 10 fasi: 1. definizione degli obiettivi 2. definizione del target 3. valutazione del budget 4. definizione delle modalità di e-learning da adottare 5. individuazione delle forme di comunicazione e collaborazione da attivare 6. scelta della piattaforma 7. eventuale adattamento della piattaforma alle necessità del percorso formativo 8. individuazione dei contenuti 9. organizzazione dei contenuti 10. individuazione degli oggetti multimediali da utilizzare Definizione degli obiettivi. Per prima cosa bisogna definire quali obiettivi si intendono raggiungere attraverso il corso online. Decidere se il corso sarà integrativo o sostitutivo, ecc... IN pratica si cerca di rispondere ad una domanda, ovvero: perché faccio un corso ondine? Definizione del target. Così come sono differenti gli interventi didattici messi in atto all’università rispetto a quelli erogati nei corsi di aggiornamento, altrettanto vale per ciò che concerne i corsi online. A seconda dei soggetti a cui è rivolto il corso online avrà certe caratteristiche. Anche in questo caso possiamo immaginare di dover rispondere al seguente interrogativo: chi utilizzerà il corso online? Valutazione del budget. Ovviamente una cosa rilevante per il corso è il dover valutare i vari costi del corso, quindi il riuscire a gestire il denaro in proprio possesso in modo tale da poter usufruirne in adeguato modo. Nella valutazione dei costi occorre prendere in considerazione tre aspetti: le tecnologie, il software e le risorse umane. Infatti per l’erogazione di e-learning sono necessarie tecnologie avanzate, software che talvolta possono anche essere gratuiti, ma che non sempre risultano adatti alle esigenze e i soggetti che saranno impegnati prima nell’implementazione dell’e-learning e in seguito nell’erogazione. Definizione delle modalità di elearning da adottare. Si tratta di una fase molto delicata in quanto è dalle decisioni prese in questo passaggio che dipenderà il tipo di corso che sarà offerto ai discenti. E' a questo punto che occorre decidere se optare per un corso sostitutivo di quello in presenza o per un corso integrativo, ossia che "completa" l'offerta formativa d'aula. Si tratta di una decisione complessa sia sul piano didattico sia su quello organizzativo ed economico. Individuazione delle forme di comunicazione e collaborazione da attivare. La formazione online mette a disposizione una serie ormai piuttosto ampia di servizi per la comunicazione, utili per ridurre gli effetti negativi prodotti dalla distanza. Si va dalla chat, al forum passando attraverso le classi virtuali e, a seconda del contesto, degli obiettivi e del target si può scegliere. Anche in questo caso è necessario fare i conti con la disponibilità di risorse umane che risultano indispensabili per un efficace funzionamento del servizio. Scelta della piattaforma. Si possono ormai contare centinaia di piattaforme sia a pagamento sia opensource da utilizzare per le attività didattiche online. La scelta della piattaforma dipende dagli obiettivi e dal target con cui si ha a che fare e, ovviamente dalla disponibilità economica. Inoltre, è opportuno tener anche conto delle competenze a disposizione e delle infrastrutture tecnologiche. Adattamento della piattaforma alle necessità del percorso formativo. Non sempre è possibile individuare una piattaforma che si adatti perfettamente alle proprie necessità. Pertanto risulterà necessario effettuare gli adattamenti necessari. Individuazione dei contenuti. A seconda delle scelte effettuate in precedenza occorrerà stabilire quali contenuti inserire nel corso e secondo quali modalità. Come si può immaginare si tratta di una fase molto delicata in quanto ha a che fare con la comunicazione agli studenti dei saperi relativi all'insegnamento. Organizzazione dei contenuti Come in qualsiasi corso i materiali vanno organizzati in unità o, più nello . specifico in Oggetti Autonomi di Apprendimento (qui possiamo fare collegamento all'OAA specifico). La scelta di un'organizzazione che riprenda quella della didattica in presenza risulta funzionale soprattutto sul piano dell'orientamento: risulta infatti, per gli studenti, più facile seguire un corso con una struttura forte. Durante l'organizzazione occorre anche definire la forma che assumeranno le eventuali valutazioni e autovalutazioni e le attività di esercitazione online. Individuazione degli oggetti multimediali da utilizzare. L'uso della multimedialità nella didattica è, ormai, una pratica assodata, non per questo però il ricorso ad essa è reso più facile. Per ricorrere ai linguaggi multimediali è necessario definire quali contenuti si prestano maggiormente ad essere trasmessi attraverso tali linguaggi e secondo quali modalità. Occorrerà inoltre valutare se si rende necessaria la produzione di nuovi supporti multimediali o se invece sarà possibile utilizzare materiali già prodotti. [immagine tratta da http://www.cybercollege.com/frtv/pix/target.gif] 7 IMPLEMENTAZIONE Ultimata la fase di progettazione si tratta di passare all'implementazione dei contenuti all'interno della piattaforma prescelta. Si tratta di un'operazione che generalmente non presenta particolari problemi, soprattutto se la progettazione è stata accurata. Ovviamente a seconda del tipo di piattaforma scelta occorrerà attenersi alle regole prestabilite cercando, eventualmente, di elaborare delle strategie per rendere più agevole l'immissione delle informazioni. 8 TEST Quando il corso è pronto è opportuno effettuare una serie di test per mettere in evidenza eventuali problemi e mal funzionamenti. Per rendere più efficace questa attività sarebbe opportuno coinvolgere soggetti diversi da quelli che hanno partecipato alla realizzazione. Inoltre, una valutazione da parte di studenti potrebbe essere utile per valutare l'efficacia del sistema. MICROTEACHING 1 COS’E’ IL MICROTEACHING E’ un termine appartenente al mondo della formazione che può trovare applicazione in situazioni differenti. In termini generali esso fa riferimento ad un intervento formativo rivolto a un gruppo estremamente piccolo di studenti, con una durata che può variare da 5 a 15 minuti e che prevede al termine la rilevazione del risultato ottenuto. Il contesto in cui ha origine il microteaching è caratterizzato dalla presenza delle seguenti condizioni: • il processo di mediatizzazione e trasformazione delle conoscenze e delle modalità secondo cui queste sono trasmesse; • la relazione cambiamento nei media e cambiamento nella cultura dell’apprendimento; • la relazione new media e nuovi mercati; • le sfide nel campo del lifelong learning. 1.2 DIMENSIONI DEL MICROTREACHING La definizione di microteaching può essere completata ed ampliata attraverso l’analisi di quelli che possono essere considerati gli elementi che in qualche modo lo caratterizzano. Vediamoli. Tempo. Relativamente breve, misurabile; Contenuti. Unità piccole e molto piccole, concetti estremamente semplici; Curriculum. Parte di un curriculum, parte di moduli, parti di apprendimento informale; Forma. Frammentata, a pillole; Processo. Distinto, parallelo o sincrono; Modalità. Face to face, mono-media vs. multi-media; Tipologie di apprendimento. costruttivista, problem oriented, corporate learning, attivo. METTERE SCHEMA EROGAZIONE Terminata la fase di test e di correzione degli eventuali errori si è pronti per erogare il corso. In questa fase occorrerà aiutare gli studenti ad accedere ai servizi e fornire un servizio di supporto affinché possano essere risolti rapidamente eventuali problemi. [immagine tratta da http://ww3.enjoy.ne.jp/~sekiko/pcman.gif] TEST DELL’EFFICACIA DEL CORSO Si tratta di una fase non indispensabile, ma utile in quanto consente di ottenere informazioni circa la validità e l'efficacia del corso e sul gradimento o meno da parte degli studenti. Per effettuare questo tipo di valutazione è possibile ricorrere a diversi strumenti a seconda del livello di specificità a cui si vuole giungere.

14 dicembre 2006

15/12 11.a giornata


A causa dello sciopero dei trasporti indetto per il giorno venerdì 15 dicembre 2006 abbiamo deciso di sospendere l'attività del corso in tal giorno.

Pertanto recuperemo in data da destinarsi la lezione di Silvia Libergoliza sul Cooperative Learning.

Il corso riprende normalmente lunedì 18 dicembre 2006 con la lezione della Professoressa Barbara Bruschi.

Buon fine settimana.

12 dicembre 2006

12/12 10.a giornata

La giornata di oggi del corso è stata molto intensa e pratica. In aula c’era Silvio Grosso, che ha iniziato facendo il punto della situazione del corso.
Nella prima parte della lezione, Silvio ha fatto un’utile ricapitolazione degli strumenti che stiamo cominciando ad utilizzare. Insieme, quindi, abbiamo rivisto la piattaforma MAESTRA (www.maestra.net) e al suo interno la parte dedicata alle NEWS e al REGISTRO.
Per quanto riguarda la sezione dedicata ai FORUM, Silvio ci ha consigliato per una migliore fruizione di non lasciarcene troppi da leggere, anzi l’ideale sarebbe di averne da leggere 0, ciò ci permette di individuare subito i nuovi messaggi arrivati sul forum. Esso deve essere lo strumento principale di comunicazione tra noi.
Nella sezione dedicata alla BACHECA, ci ha ricordato che serve per condividere documenti con gli altri ed è quindi di pubblica consultazione. Mentre lo ZAINO, che non è accessibile a tutti, possiamo mettere i nostri documenti. Silvio, inoltre ci ha ricordato di inserire proprio nello ZAINO il nostro curriculum vitae.
Abbiamo visto anche l’AGENDA , che però sarà presto sostituita con Google Calendar.
Di seguito abbiamo rivisto il BLOG del corso ( www.amdelblog.blogspot.com) e abbiamo notato che si è rivelato un’interessante diario del corso, utile per rivedere lezioni, o per sapere cosa è successo al corso per chi non è potuto venire.
Silvio ci ha mostrato anche come poterci creare una pagina personalizzata su google (www.google.it), cliccando su “home page personalizzata”. Essa può essere uno spazio particolarmente funzionale, perché possiamo organizzare una serie di funzioni per noi molto utili e di frequente utilizzo.
Abbiamo anche rivisto, inoltre, che un buono spazio per condividere un lavoro ci viene offerto dai WIKISPACES (www.wikispaces.it), che a differenza dei gogle docs è più veloce ed intuitivo.

Nella seconda parte della giornata, abbiamo eseguito l’esercitazione STRU COLL, che è stata molto stimolante. Siamo stati divisi in gruppi ed ogni gruppo doveva affidare ai propri componenti dei specifici ruoli operativi, raggiungendo insieme degli obiettivi ed imparando a ragionare e ad organizzare i tempi di lavoro.
L’esercitazione è divisa in fasi ed ogni fase ha tempi di durata ben stabiliti (dai 10 ai 30 minuti). Alcune fasi prevedevano un lavoro congiunto di tutti i componenti del gruppo, in altre fasi ogni elemento del gruppo doveva lavorare da solo dando il proprio contributo per l’esecuzione di un compito.
Abbiamo così avuto modo di creare documenti condivisi come google docs, google spreadsheet, wikispaces e blog.
sarà interessante la prossima volta rivedere l'esercitazione per capire come migliorare.
Buon lavoro a tutti!

11 dicembre 2006

11/12 9.a giornata

Il docente è Italo Losero. Gli argomenti di oggi sono il linguaggio HTML, le IMMAGINI, gli STILI ed il CMS.
La parte iniziale della lezione è stata dedicata all'esame della struttura di una pagina web, che trova la sua origine nel codice HTLM (Hyper test mark-up language) che sostituisce il precedente linguaggio SGML(Standard general mark-up language).
E' necessario distinguere l'HTML da HTTP (Hyper Text Transfer Protocol) e a FTP (File Transfer Protocol).
Contraddistinguono il linguaggio HTML una serie di marcatori per ipertesti.La pagina HTML è costituita solo da testo non da immagini e può essere letto da editor di testi. E' il browser a visualizzare il codice della pagina web nella modalità testo/immagine che conosciamo.
E' possibile inserire un'immagine utilizzando il codice HTML. Invece per cambiare l'aspetto delle pagine si utilizza lo stile. Sono presenti tre modalità per cambiare lo stile:
a) INLINE: è possibile agire sul body, sui singoli oggetti, cambiare sfondo e colore del carattere.
b) HEAD: dom o Document Object Model, indica l'inserimento dell'intestazione della pagina
c) LINKED: nuovo utente ed indicando la propria e-mail e una password. L'obiettivo è di iscriversi al sito per ricevere l'abilitazione e poter inseguito intervenire e modificare la parte del sito assegnataci dal docente. Il sito è relativo agli animali mitici. A ciascun componente della classe è stato assegnato un animale. Il lavoro consiste nel cercare nel web informazioni ed immagini relative a tale animale e nell'organizzare la schermata nel seguente modo:
a) introduzione
b) contenuto1
c) contenuto2
d) contenuto3
e) Conclusione (pensare a test da sottoporre)
f) Allegati (file di testo o immagini)
Per poter modificare la pagina occorre collegarsi al sito http://server.linkomm.net/amdel/?info=gestione, si inseriscono la propria e-mail e password, cliccare su sottocartelle articoli, autori, esempi di corso ed infine apparirà l'animale assegnato dal docente. Sulla destra, una schermata permetteraà di visualizzare e modificare i parametri per inserire testi ed immagini.
Per poter solo visualizzare la propria pagina e quella dei compagni, è sufficiente collegarsi a http://server.linkomm.net/amdel/?info=login, inserire la propria e-mail e password e cliccare nel menu a sinistra alla voce esempio di corso.

05 dicembre 2006

05/12 8.a giornata

Elementi di base della didattica e della formazione
Docente: Barbara Bruschi (insegnante di Tecnologie dell'Istruzione e dell'Apprendimento)
Segretario: Anna Maria Leone
La prima parte della lezione ha riguardato l'orientarsi nella DIDATTICA, la seconda l'orientarsi nell'E-LEARNING.
Prima parte:Innanzitutto occorre avere un linguaggio comune perchè nei contesti molto tecnologici il rischio è di trasformare tutto in tecnicità.
L'e-learning è composto dalla "e" => tecnologia ma anche da "learning"=> apprendimento.
La tecnologia riguarda i codici e le modalità con cui si opera, ma ci si dimentica del learning.
Perchè non si parla di e-teaching ma di e-learning? perchè l'attenzione è focalizzata sull'apprendimento, poi, perchè l'apprendimento può avvenire solo se c'è un docente che insegna, che mette a disposizione mezzi e contenuti. allora bisogna capire quali azioni entrano in campo, perchè sono importanti e che funzioni svolgono. Ciò non significa che non interessa più il ruolo docente, esistono parole chiave per aiutarci a comprendere e una di queste è DIDATTICA e consiste nella riflessione e razionalizzazione delle procedure di insegnamento. A maggior ragione la didattica connessa all'e-learning ci deve indurre a comprendere che la didattica non è solo tecnica ma anche riflessione: nell'e-learning occorre riflettere e rendere razionale il progetto in funzione della situazione in cui si lavora. Pertanto chi si occupa di e-learning si deve occupare anche di didattica. Purtroppo spesso le piattaforme vengono create da ingegneri, informatici ma non da pedagogisti. Dobbiamo anche chiederci qual è il valore aggiunto che si apporta facendo studiare i contenuti attraverso la tecnologia e chi garantisce che l'e-learning senza la valutazione del modo e della strada da percorrere sia efficace. E' la didattica infatti l'aspetto più importante. L'e-elearning non è un modello didattico ma una "strategia".
Non c'è alcuna differenza tra didattica on-line ed E-learning. Molti ritengono che la didattica coinvolga insegnamento e apprendimento mentre con l'e-learning l'accento vada su colui che apprende, che diventa l'attore principale. Ciò induce a trascurare la riflessione sulle modalità di insegnamento, ritenendo che la capacità o meno di apprendere dipenda solo dal discente. E' preferibile allora utilizzare il termine di didattica on-line per non perdere l'aspetto di progettualità e di scelta dei modelli didattici. E' facile che il termine E-learning ci induca in "suggestione": ci sembra di essere in una realtà rinnovata rispetto al passato, addirittura possiamo arrivare a distinguere tra didattica tradizionale e didattica on-line, invece i modelli della didattica tradizionale devono continuare ad essere punti di riferimento ineludibili potendo essere solo "potenziati" dalle nuove tecnologie. Non c'è quindi nulla di nuovo ma solo nuovi strumenti. Prova ne è il grande spazio che in questo corso è stato dato al lavoro di gruppo: la didattica on-line senza il modello cooperativo è una didattica incompleta.
Il primo vantaggio dell'E-learning è quello di essere a distanza, ma se quella distanza non è produttiva, non è un vantaggio. Un altro aspetto importante è il processo che sta tra insegnamento e apprendimento e riguarda come avviene l'apprendimento.
Si parlerà spesso di METODO, soprattutto di quello didattico, importante perchè fornisce regole di comportamento nelle varie situazioni; a volte sarà infatti necessario fare delle scelte, ad esempio come scegliere una piattaforma. Il termine E-learning può inoltre non avere significato se non accompagnato dalla definizione dei metodi, delle basi su cui si struttura, dei soggetti coinvolti, perciò, per metodo didattico si intende l'insieme delle tecniche di insegnamento che traducono i contenuti di una teoria con lo scopo di modificare il comportamento cognitivo, affettivo, psicomotorio nel senso desiderato. La parola "traducono" è molto importante, pensiamo ad esempio al Forum in termini di metodo didattico: durante le discussioni, attraverso il confronto delle opinioni, avviene uno scambio in cui si cercano nuove prospettive, nuove soluzioni, si costruisce cioè nuova conoscenza. E' il Metodo che ci dà delle indicazioni utili a strutturare al meglio il percorso formativo. Le-learning non è irrilevante rispetto al processo di apprendimento perchè ha un impatto notevole sui docenti, sul processo di apprendimento e sui discenti: innanzitutto si instaura un rapporto triangolare "docente-tecnologia-allievo".
La tecnologia cambia lo scenario tradizionale perchè ha un suo modo di filtrare i messaggi e implica l'interrogarsi sul come cambiano i processi affettivi e cognitivi nel discente. Il ruolo dei Modelli didattici è mettere in pratica le teorie, ma a livello di e-learning essi vengono tradotti in una forma nuova. Ad oggi non ci sono grandi certezze sull'efficacia di tutti i modelli didattici che vengono usati nell'e-learning, siamo ancora nel campo del relativismo: non si può affermare con certezza che un metodo sia migliore di un altro ma dire solo che tendenzialmente funziona meglio. Con l'uso delle piattaforme si è creato qualcosa di nuovo, di funzionale alla didattica perchè fornisce attività strutturate a produrre apprendimento. La didattica viene potenziata dalla tecnologia.
Esistono quattro modelli didattici:
- dell' imparare a pensare (didattica metacognitiva e dei concetti)
- dell' imparare a fare (apprendistato, apprendistato cognitivo)
- dell'imparare a stare con gli altri (cooperative learning, problem-solving)
- per gestire le emozioni (curriculo della scienza del sè e didattica metacognitiva)
Nel primo gruppo per capire il rapporto tra e-learning e processi metacognitivi è utile l'apprendimento significativo di Novak, caratterizzato dal lavoro sulle connessioni: per avere apprendimento occorre creare relazioni significative tra pre-conoscenze e nuove conoscenze, invece, nell'approccio meccanico i contenuti vengono giustapposti. La didattica metacognitiva evoca il metodo delle Mappe Concettuali perchè è la rappresentazione delle relazioni significative tra i concetti.
Quello del secondo gruppo è il modello didattico più usato, si riflette su come si fa ad imparare: l'insegnante sostiene, mostra il procedimento, l'allievo comincia pian piano ad imparare e alla fine fa da solo. Questo modello può essere applicato alla tecnologia dal momento che l'e-learning non è ancora completamente a distanza, per cui anche in questo caso il discente è "accompagnato" nel processo di apprendimento. Per quanto riguarda il terzo gruppo, nel corso si spederà molto tempo per imparare a gestire le conflittualità nello stare con gli altri in rete. In riferimento al quarto gruppo, l'uso dei blog nella didattica può servire a gestire l'aspetto affettivo, dal momento che con la FAD vengono a mancare i momenti aggregativi.
Seconda parte: ORIENTARSI NELL'E-LEARNING.
Quando si parla di e-learning il termine che ritroviamo è "ambiente di apprendimento" che può essere sia on-line che off-line. Tale termine e' molto utile all'e-learning perchè permettere di distinguere la modalità formativa da quella informativa. La prima è rappresentata da spazi per imparare: un esempio è la "piattaforma", che è un ambiente in cui si trovano tutti gli strumenti necessari per l'apprendimento. In tale ambiente avvengono connessioni tra gli utenti e ciò crea apprendimento, che come afferma anche il costruttivismo è socialmente costruito, cioè non si ha autonomamente ma avviene con l'interazione ed è uno degli approcci più applicati nell'e-learning. Infatti la rete e i computer sono considerati socio-media. A metà degli anni '90 comincia a diffondersi il concetto di my-media, perchè si stava diffondendo il sapere fruibile dal singolo sulla poltrona di casa sua attraverso il CD, ciò ha sfiorato anche il concetto di FAD, nel senso di adattare la formazione alle proprie necessità, invece l'apprendimento deve realizzarsi in un contesto di relazioni sociali significative. questo si raggiunge con il Cooperative learning
Una definizione di E-learning potrebbe essere: l'insieme degli interventi formativi erogati attraverso internet o intranet. Questa definizione, però, non specifica come tali interventi siano articolati, su quali metodologie didattiche si fonda e quali strumenti vengano impiegati. La definizione che Khan fa dell'e-learning si focalizza sugli ambienti di apprendimento specifici, (cioè le Piattaforme), sulla progettazione di interfaccia, sulla valutazione (non solo quella del soggetto-utente e dell'e-learning, ma anche dei processi di valutazioni dell'e-learning, cioè valutare se le scelte attuate sono efficaci), sul management (in quanto l'e-learning consente di gestire e amministrare i contenuti ma anche le persone, organizzandole in gruppi, le piattaforme oinfatti permettono di rintracciare tutto quello che l'utente fa su di esse), sulle risorse (l'e-learning non è detto che costi meno della formazione in presenza), sull'etica (ci si chiede: chi impara attraverso la FAD è equiparabile a chi studia frequentando la scuola?), sull'aspetto istituzionale (l'e-learning non ha avuto finora grandi riconoscimenti).
Il Web Based Learning rispetto all'E-learning ci informa sull'organizzazione ipertestuale, ipermediale. Si tende a confondere spesso Web e Internet. Il primo permette di mettere on-line i materiali e indica la struttura dei contenuti, inoltre consente l'usabilità, cioè la capacità che un sito ha di essere usato senza difficoltà, è interattivo, è aggiornabile, consente trasversabilità (cioè consente la partecipazione alla fruizione).
Il BLENDED LEARNING è un apprendimento che non ha luogo solo e completamente a distanza ed è più semplice della FAD.

04 dicembre 2006

04/12 7.a giornata

La lezione odierna è stata tenuta da Italo Losero, si è svolta, come di consuetudine, dalle 14:00 alle 18:00 e si può dire che sia stata una sorta di prosecuzione naturale dell'incontro di venerdi, ugualmente divisa in due sezioni, una riguardante lo sviluppo della rete, fino alla nascita di internet e del web e l’altra di approfondimento tecnico sui DNS e sui TCP/IP.
Durante le prime due ore, sono stati approfonditi alcuni aspetti riguardanti i DNS(domain name system), ovvero i nomi di dominio, e le regole e le consuetudini che ne accompagnano l'utilizzo. Sono stati trattati i problemi e le modalità di "identità" ai quali ogni computer è sottoposto: RFC 1591 (domain name system structure and delegation) , IANA (autorità di internet per l’assegnazione dei DNS) e TDL (top level domain). E’ stato evidenziato come ad ogni computer venga assegnato un nome di dominio e come questo nome venga suddiviso, in maniera gerarchica facente riferimento ad unico Root, in almeno tre diversi livelli. Ogni nazione, a sua volta, ha il compito di amministrare propri TDL e l’assegnazione dei nomi.
Si è poi parlato del PING(packet internet groper), un programma che controlla se un determinato host risulta effettivamente collegato ad internet e con quale efficienza, effettuando un relativo esempio pratico e verificando l’effettivo percorso in rete di un pacchetto di informazioni.
Il docente ci ha quindi illustrato alcune consuetudini e regole che riguardano le porte ed i protocolli di rete (TPC-transfert control protocol) ed il loro funzionamento. In particolare è stato molto interessante constatare come delle più di 65000 porte, solo poche siano aperte e come vengono utilizzate, ad esempio: la porta 80 che è dedicata al web, la 5555 che si usa per le chat e la possibilità di effettuare il port scanning per vedere quali protocolli sono abilitati e quali porte sono aperte.
Per finire abbiamo visto come dialogano web client (push) e web server (pull) una volta che sono sulla stessa porta, come si scambiano i dati e cosa significano CGI(common gateway interface) e FORM. La richiesta dati da parte del web client avviene con il Get o con il Post e la risposta con il file search. Nel primo caso(get) le variabili viaggiano nell’indirizzo(url) e si tratta del metodo più semplice, nel secondo(post) i parametri non passano dentro l’indirizzo, il canale di comunicazione dati non è quindi visibile e si evita che altri utenti possano individuare password e dati privati…. invisibili ma non per gli hacker! A questo punto per evitare che altri visualizzino i nostri dati diventa fondamentale criptarli; https, dove “s” sta per secure, è il protocollo che che cripta i dati durante il percorso, mentre l’icona del lucchetto, che si visualizza sullo schermo, sta a significare che i dati sono effettivamente protetti.
Dopo la pausa Italo Losero ha ripreso la lezione illustrando una sorta di crono-storia della rete e del suo sviluppo on-line, dalla fine degli anni ’60 fino alla nascita di internet(‘83-‘84) e del web(‘90). Tra le pagine fondamentali di questa storia “virtuale” oltre a ricordare alcuni dei maggiori protagonisti come Bob Kahn, e Wintorn Cerf, Bill Gates e Martin Davidoff, John Gilmore e John Postel, non si possono dimenticare alcuni dei momenti cardine che mi limito ad elencare per esigenze di sintesi: 1970-71. invenzione del microprocessore, espansione di Arpanet(24siti connessi), passaggio dal TCP al TCP/IP, e nascita della parola hacker; 1972. nascita delle basi per l’E-mail; 1973. nascita delle basi per l’Ethernet; 1974. Protocollo che definisce l’interconnessione, router che smista pacchetti e lavora come un processore; nascita di DOS, primo computer club; 1976. viene alla luce il primo word processor, antenato di Word, sviluppo dell’UUCP (unix to unix copy); 1977. utilizzo da parte di altri sistemi del TCP; 1977-78. diffusione dei modem; 1979. primo computer portatile; 1980-1983. si diffondono i computer nelle case e negli uffici, nascono reti diverse con nomi diversi: Fidonet , Usenet, Farnet, Eun-net, l’utilizzo dello stesso protocollo standard e di numerosi gateway permette a queste reti di comunicare; 1983-84 separazione tra Arpanet e Milnet, nasce EARN; 1985-90. nascono i gruppi di discussione, con successivo sviluppo anarchico delle discussioni( alt.drug, alt.sex, alt,rock&roll), nasce GNU(gnu is not unix) network autonomo dal quale si sviluppa Linux; 1988-89 gli utenti decidono la politica dei gruppi di discussione e autogenerano i software; 1990. nasce il web e le immagini sostistuiscono le parole.
In conclusione, si può dire che abbiamo appreso come poco alla volta, ma sempre di più le esigenze belliche e la volontà di controllo sull’utilizzo dei protocolli di scambio, pretese dai militari ,dal governo Usa e non solo, siano venute meno, o perlomeno siano state osteggiate e raggirate dagli stessi informatici inventori di Arpanet . Fino ad arrivare alla definitiva scissione tra Milnet e Arpanet, che ha favorito la nascita di internet e di quell’incredibile libero, infinito, anarchico e allo stesso tempo democratico mondo che è il world wide web!
L’ultimo quarto d’ora della lezione è stato dedicato alla ricerca e alla visualizzazione di alcuni gruppi di discussione di google e alla loro strutturazione.
Saluti atutti, ciaociao, andrea d.

01 dicembre 2006

01/12 6.a giornata

Il docente di oggi è Italo Losero.
La lezione si è divisa in due parti : la storia di internet e una parte di approfondimento tecnico. La nascita di internet è collegata ad una importante conferenza tenuta nel 1972 alla quale hanno partecipato le più grandi autorità dell'informatica: Vintorn Cerf, padre di internet ; Jack Haverty, il fondatore della più grande ditta di database che si chiama Oracle ; Donald Davis , l'inventore del termine packet; Gesualdo Le Moli e Bob Metealfe che ha inventato nella tesi di laurea Ethernet e, più tardi il mouse. Il percorso che ci porta a questa conferenza inizia nel 1945 quando gli Stati Uniti fondano le Operation Research ovvero centri per fare ricerca. Tra quelli più importanti ricordiamo soprattutto l'Arpa. Altra data importante è il 1957 quando cominciano le rivalità tecnologiche tra Americani e Russi i quali sono stati i primi a inviare un mezzo nello spazio : lo Spuntik in data 4 ottobre 1957. L'argomento satellitare interessava entrambi perchè gran parte delle informazioni passano via satellite. Abbiamo osservato una foto satellitare di una zona all'interno degli Stati Uniti : White Sulphur Springs. In questa zona gli Americani hanno costruito un albergo, all'interno di una caverna, dove potersi riparare dalle radiazioni nucleari in caso di attacchi. Come comunicavano col resto del mondo? Ecco nascere, dal punto di vista ideale, internet. Nascono cosi' diversi tipi di rete ma occorreva crearne una che continuasse a comunicare in caso di attacchi . Il modo per creare una rete del genere fu più tardi chiamato Packed Switching. Nasce IMP, Interface Message Processor, che spezza i file in parti . Nascono anche le RFC con le quali non si impone uno stardad ma si suggeriscono delle modalità di percorso in rete. Nella parte tecnica si è parlato di LAN ovvero di local area network. Ogni rete locale ha un sistema per assegnare un indirizzo IP ad ogni indirizzo fisico. La rete è divisa in livelli che sono a loro volte divisi a seconda della funzione: il filo ( il mezzo fisico) è il livello più basso sul quale si appoggia la scheda di rete. Quest'ultima è costituita partendo dal basso da :LIC che assegna i pacchetti a una certa macchina con indirizzo internet;IP, l'intelligenza del sistema, che spedisce i pacchetti nella rete trovando la strada migliore; TCP che spezza il file in pacchetti, inserisce mittente e destinatario, controlla che tutti i pacchetti siano arrivati;ULP che aggiunge al file i dati necessari per processarli e infine l'applicazione ovvero l'utente che invia i dati. L' ULP utilizza protocolli come l' http per trasferire il file. A fine lezione abbiamo fatto un esercizio col quale ognuno ha trovato il proprio indirizzo IP in quanto ogni macchina ne possiede uno , si è trovato l' indirizzo di www. repubblica.it e di altri due siti a scelta, infine si è tracciato il percorso col quale si viene visti dall'esterno durante la navigazione.

28 novembre 2006

28/11 5.a giornata

La lezione della quinta giornata del corso è stata effettuata dalla docente Silvia Libergoliza su cooperative learning.
Prima dell'inizio delle attività di gruppo, abbiamo ricevuto la raccomandazione di Silvio Grosso nel dover rispettare le scadenze prefissateci per la consegna dei lavori e di essere più puntuali. Abbiamo ripreso i lavori nei gruppi, iniziati martedì 21 novembre, ripassando i concetti principali del cooperative learning. I gruppi di lavoro hanno subito dei piccoli stravolgimenti dovuti all'assenza di alcune persone. Dovevamo terminare il giro dei relatori, segretari, chiarificatori e cronometristi condividendo gli elementi essenziali di INTERDIPENDENZA POSITIVA, INTERAZIONE PROMOZIONALE, ABILITA' SOCIALI, RESPONSABILITA' INDIVIDUALE E REVISIONE DEL GRUPPO. Successivamente alla stesura delle relazioni, abbiamo strutturato la mappa concettuale nella quale dovevano essere rappresentati gli elementi caratteristici del cooperative learning.
Abbiamo avuto a disposizione 45 min per poi consultare le mappe concettuali degli altri gruppi utilizzando la tecnica "uno a casa e tre in viaggio". La consegna delle mappe concettuali e delle 2 domande del gruppo esperti preparate già martedì scorso è avvenuta prima della pausa.
Nella seconda parte della lezione Silvia ha distribuito fotocopie delle mappe concettuali del proprio gruppo con anche le domande del gruppo esperti. Teoricamente al termine del lavoro saremo in grado di rispondere alle domande, ma la cosa fondamentale sarà interiorizzare il percorso. Le domande hanno la sola funzione d'autoverifica. In seguito abbiamo discusso sulla revisione del gruppo che è molto importante dopo il lavoro svolto rivedere:
-come ha lavorato il gruppo
-se i ruoli sono stati rispettati (punti di forza e criticità)
-per il prossimo incontro propongo di...
Successivamente è stato avviato il tema della PSICOLOGIA SOCIALE, soffermandosi sui lavori di KURT LEWIN famoso per i suoi studi sui gruppi e ELISABETH COHEN nota per aver focalizzato la sua ricerca sui ruoli che le persone assumono nei gruppi. Abbiamo approfondito il tema delle competenze sociali per poi passare a quello dell'assertività. Assertivo è quell'atteggiamento che riesce a esprimere il proprio bisogno o disagio ma al contempo salva la relazione. Per riuscire ad essere assertivi bisogna usare il linguaggio dell'IO. Non dire TU mi fai arrabbiare ma IO sono arrabbiato. Per provare le competenze assertive ci siamo di nuovo divisi nei gruppi cambiandone composizione e ricevendo i compiti da svolgere. Abbiamo preso in esame una situazione alla quale tutti i componenti dei gruppi dovevano scrivere una risposta simulando l'atteggiamento remissivo, aggressivo e assertivo. Avendo fatto le tre risposte dovevamo condividerle con le persone del nostro gruppo creandone una sola che ci sembrava più attinente. E in seguito ogni gruppo condivideva la propria unica risposta ai 3 atteggiamenti commentandole tutti insieme.
Siamo rimasti d'accordo con le affermazioni di Silvia che bisogna allenarsi per essere assertivi. La prossima volta vediamo le competenze sociali. Un saluto affettuoso a tutti. Danuta

27 novembre 2006

27/11 4.a giornata

Docente Italo Losero.
Dopo una rapida presentazione della sua attività lavorativa il docente ha esposto, sinteticamente, il percorso attraverso cui ci muoveremo durante l'anno e che toccherà 15 punti.
Di seguito è stato chiesto ai corsisti di elencare aspettative e conoscenze pregresse rispetto all'E-LEARNING.
Nella prima lezione abbiamo parlato del Web, della sua fondamentale importanza e della sua necessaria conoscenza per lavorare nel settore dell'E-Learning.
Da questo presupposto si è passati ad analizzare più in dettaglio quali sono le sue caratteristiche, quali sono state la sua evoluzione e la sua storia:
Si è parlato delle due tipologie di Web esistenti:
Web 1.0 e Web 2.0 e sono state descritte le loro caratteristiche peculiari.
Per la progettazione di un sistema funzionale è fondamenntale la conoscenza delle tecnologie a disposizione e l'utilizzo di queste tecnologie deve sempre essere subordinato a quello che è l'obiettivo principale: l'APPRENDIMENTO.
Abbiamo ripercorso i tre momenti principali dell'evoluzione delle tecnologie usate per l'apprendimento a distanza legate alle tre fasi del pensiero e del comportamento psicologico(comportamentismo, cognitivismo, costruttivismo) e di come l'apprendimento sia passato da individuale a collettivo/collaborativo.
Analogamente è stata descritta l'evoluzione della rete dai primi vagiti nel 1963 fino ai giormi nostri con particolare riferimento al 1990, l'anno di INTERNET.
Ci siamo soffermati sull'invenzione del Web, sul fatto che sia un oggetto multistrato e sulla sua storia. abbiamo parlato di Gopher( sistema utilizzato da studenti americani per la consultazione delle tesi, solo in formato testo), dello sviluppo dell' HTTPD, dell'E-MAIL della struttura di un indirizzo, di come poter ottenere spazi sul Web (ottenere un dominio), e di come vengono SCAMBIATE INFORMAZIONI in rete tra server e client, di pagine passive, pagine passive con script (oggetti che vengono attivati con il client), pagine attive (CGI sistema che prende dati dalle informazioni fornite le ricostruisce sul momento e le rimanda). di plug-in (generatore di una parte della pagina) di Java (sistema operativo che funziona come i CGI), di Javascript (codice fatto funzionare dal Browser stesso).
Per ultimo, ma solo per questioni di tempo, ci siamo soffermati sugli elementi necessari per realizzare una piattaforma educativa:
MATERIALI DIDATTICI
PIATTAFORME TECNOLOGICHE
RISORSE UMANE
COORDINAMENTO E ORGANIZZAZIONE

vi consiglio vivamente di consultare il materiale della lezione nella sezione "DIDATTICA" "LEZIONI" "I SUSSIDI DEI DOCENTI" "ITALO LOSERO".
Un saluto a tutti. Mi sento come quel prof. del TED che parlava di cose di cui non sapeva nulla.

24 novembre 2006

24/11 3.a giornata

Giornata importante e di grande utilità pratica quella di oggi,"condotta" da Silvio Grosso, per entrare nel vivo del nostro corso cominciando a familiarizzare davvero con il principale ambiente di formazione/lavoro (la piattaforma MAESTRA, www.maestra.net), il BLOG del corso (www.amdelblog.blogspot.com) e altri strumenti utili da poter utilizzare per attività di condivisione on-line (ad esempio, strumenti di Wiki e alcune funzionalità della Gmail).
Silvio ci ha fatto iniziare "il viaggio" alla scoperta di questi strumenti partendo proprio dalla piattaforma MAESTRA.
Dopo aver chiarito le modalità di accesso personalizzato alla piattaforma (ricordandoci anche che se utilizziamo come browser Internet Explorer, dobbiamo prima ABBASSARE IL LIVELLO DEI COOKIES e su questo, in caso di problemi, troviamo anche una guida specifica sul Blog, in uno dei commenti lasciati da Silvio al post del 9 novembre 2006), siamo entrati a conoscere nel vivo l'ambiente.
Subito ci si dovrebbe rendere conto dello sforzo di semplicità che stà alla base di Maestra e dell'offerta per la formazione (ci sono strumenti utili per comunicare con gli altri, per inserire e catalogare materiali, sussidi, esercitazioni, anche per organizzare appuntamenti).
Il segreto per poterne utilizzare tutte le potenzialità, é prendere la mano con tutte le funzioni, passarci "virtualmente" un pò di tempo (almeno ogni due giorni suggerisce il tutor on-line, soprattutto per rimanere aggiornati e non perdersi le NEWS che ci aspettano subito dopo essere entrati nel nostro corso con ACCESSO AI CORSI), renderlo davvero un "luogo virtuale" di incontro, di formazione, di discussione.
E' seguita un'utile carrellata di tutte le "sezioni" di MAESTRA.
In DIDATTICA troviamo le LEZIONI del corso, suddivise per Documentazione (vi troveremo tutti i documenti relativi al corso, FAD e stage), Cassetta degli attrezzi (con strumenti utili per il lavoro pratico on-line), Sussidi dei docenti (i materiali didattici elaborati per le lezioni), Attività in FAD. Vedremo poi che ci saranno in questo ambito anche strumenti per la Valutazione.
In COMUNICAZIONE, ecco che ci sono stati presentati utili strumenti per essere davvero "classe" e scambiare informazioni, stimolare la discussione, rendere insomma il piu' fluido possibile il flusso di informazioni: in particolare, la POSTA interna al corso e soprattutto il FORUM.
Nel FORUM, troviamo varie liste nelle quali partecipare a discussioni mirate (soprattutto per esplicitare dubbi, curiosità,ecc...da condividere su un determinato argomento).
Ci é stato suggerito piu' volte da Silvio un unico accorgimento, in caso volessimo poi aggiungerne altre: mettere un messaggino spiegando la finalità di tale lista, perché utilizzarla, a che cosa serve: le famose CONSEGNE che in ogni fase del lavoro devono essere estremamente PRECISE!
Nel FORUM troviamo ad esempio una lista utile per lo stage, chiamata PRE-STAGE (ricordiamoci di lasciare qui un messaggino da subito spiegando le nostre idee (o richieste di aiuto se non abbiamo ancora idee precise) in termini di Stage e in DOCUMENTAZIONE/ZAINO gli eventuali contatti dell'ente che suggeriamo).
Spiegato il FORUM, Silvio ci ha presentato, nella sezione DOCUMENTAZIONE, la BACHECA. Serve per condividere documenti con gli altri ed é quindi una bacheca pubblica. La bacheca privata, personale, é invece lo ZAINO, dove ognuno può salvare suoi documenti o anche esercizi fatti che poi i docenti possono visionare se non sono in fase di bozze, e farci feedback.
Tutto questo lavoro alla scoperta di MAESTRA é stato interattivo, con esempi pratici e poi una bella esercitazione che non siamo riusciti a finire in classe (al gruppo di concluderla in tempi brevi come compito a casa!) ma che ci ha subito fatto esplorare l'ambiente, capire i diversi passaggi, verificare le competenze informatiche di base che dobbiamo avere per affrontare con successo questo nostro percorso formativo.
Seconda tappa del viaggio di oggi, conoscere il BLOG del corso (
www.amdelblog.blogspot.com) ed i blog in generale. L'obiettivo che stà dietro a questo strumento é tenere un diario, fare memoria delle lezioni, capire cosa é successo, provare a scrivere personalmente su un blog, imparare a scrivere un sussidio on-line.Il blog del corso é stato creato con Blogger (www.blogger.com) ma ne esistono di diversi.Ognuno di noi sarà chiamato a scrivere sul Blog, essendo quindi anche Editor per alcune lezioni ed imparando così personalmente ad usare questo strumento.
Silvio ci ha poi "fatto fare tappa" per conoscere gli Spazi WIKI. I wiki sono strumento di lavoro condiviso che ci potranno essere molto utili e sono presenti in diverse forme nella rete. E' ottimo in didattica per far collaborare (un esempio di doc. condiviso é WIKIPEDIA,
http://it.wikipedia.org, un'enciclopedia creata in maniera collaborativa).
Un altro strumento di WIKI é WIKISPACES (www.wikispaces.com). Possiamo creare degli spazi, invitare la gente e lavorarci insieme on-line (tiene anche una History delle varie versioni salvate).
Silvio ci ha fatto conoscere poi alcune funzionalità offerte dalla GMAIL (la mail di Google....ognuno di noi ora dovrà aprirne una e per questo Silvio ci ha "invitati" mandandoci una mail per poter entrare in questa "comunità"). Abbiamo visto Google Docs (
http://docs.google.com) che offre la possibilità di elaborare testi a piu' mani on-line anche se non si dispone , ad esempio, del pacchetto Office sul nostro PC. Esiste poi Google Spreadsheet, che segue lo stesso principio e serve per l'elaborazione di fogli di calcolo.
Direi quindi che un assaggio della filosofia del WEB 2.0, l'abbiamo proprio avuto durante la lezione di oggi: l'uso di Internet che si sposa davvero con la didattica, perché si base sul principio della LIBERTA', della maggiore fruibilità, della condivisione e collaborazione in rete.

Grazie Silvio per la conduzione di oggi, buon "viaggio" a tutti dalla sottoscritta, Cristina o semplicemente....Cri!

22 novembre 2006

Amdel al TED


Oggi siamo andati al TED.
La "comitiva" del corso AMDEL era composta da Silvio Grosso, Emanuele Lana, Andrea Rocchi , Emanuela Di Fazio e Cristina Toscano.
A Genova abbiamo incontrato anche Italo Losero. E' stata una giornata interessante, abbiamo raccolto diverso materiale utile ed assistito ad alcune interessanti presentazioni. Peccato che la fiera fosse in tono minore. Pochi operatori presenti e pochissimi visitatori.

21 novembre 2006

21/11 2.a giornata

Buongiorno a tutti!

Questa è la sintesi della seconda giornata di lezione (martedì 21 novembre 2006, ore 14.00-18.00) o almeno si sforza di esserlo; il relatore sono io, Alessandro.

La docente di oggi è Silvia Libergolizia e la materia è “Cooperative Learning”, una metodologia didattica di cui vedremo potenzialità, risorse e applicabilità nella FAD.

Si tratta di una metodologia di origine americana, che in italiano è possibile tradurre con la dicitura “Apprendimento cooperativo”; l’importatore del metodo in Italia è il Professor Comoglio, che ha anche il merito di averla adattata alla realtà formativa del nostro paese che, essendo decisamente più rigida e ingessata di quella americana, imponeva una trasformazione.

Il Cooperative learning nasce negli anni 60’ avendo come obiettivo la scuola, ma dopo qualche tempo comincia a rivolgersi anche al mondo del lavoro e alle aziende.

Negli Stati uniti esistono licei cooperativi e università cooperative, in Italia la metodologia è comparsa per la prima volta negli anni 80’ e i migliori esperimenti in questo senso sono da ricercare in Emilia Romagna.

Un aspetto centrale nel Cooperative sta nel fatto che “la leadership è sempre distribuita”.

Conclusa questa parte teorico-introduttiva Silvia ci ha proposto un’attività chiamata “Caccia al tesoro umano”, che consisteva nel compilare un modulo di domande sulla nostra personalità e sui nostri gusti per poi confrontare le risposte date con quelle dei compagni individuando affinità e somiglianze; sulla base delle indicazioni fornite da questa attività sono stati formati dei gruppi.

Silvia ci ha introdotto anche ad alcuni teorici del Cooperative Learning e alle loro tecniche.

Il primo di cui si è parlato è Slavin, autore di una metodologia chiamata “Student Team Learning” caratterizzata dalla presenza di premi e riconoscimenti.

E’ stata quindi proposta un’altra attività, chiamata jigsaw o costruzione ad incastro.

L’esercitazione richiedeva la divisione in gruppi (precedentemente formatisi in base alle affinità), detti “gruppi casa”, all’interno dei quali ogni membro riceveva un compito diverso dagli altri.

Si formavano quindi i “gruppi esperti”, che riunivano membri di gruppi diversi che avevano in comune il medesimo compito e che collaboravano alla realizzazione del compito.

In questo caso la consegna era di analizzare un testo, assicurarsi di averlo capito e prepararne una sintesi.

Una volta terminato, si ritornava nei “gruppi casa” per una esposizione del lavoro svolto; venivano individuati dei ruoli (relatore, segretario/logistico, cronometrista, chiarificatore) e dei compiti per ciascun ruolo; a turno quindi si rivestiva ogni incarico.

Un aspetto prioritario subito emerso è stata l’importanza del rispetto dei limiti del proprio ruolo; quando questo non avveniva il lavoro si ingarbugliava e portava alla dispersione.

Questa esercitazione per motivi di tempo è stata solo iniziata e continuerà il prossimo martedì. Il pacchetto riservato al “Cooperative Learning” comprende infatti 16 ore e molte delle esercitazioni viste si svilupperanno anche nelle prossime giornate.

Ci si è infine salutati attraverso una tecnica chiamata “Mix freeze pair”, il cui autore è Kagan Spencer(http://www.spencerkagan.com/): ognuno di noi si muoveva all’interno della classe fermandosi ad un segnale stabilito e salutando quindi il compagno più vicino.

Metto in conto di avere dimenticato o storpiato qualcosa, ma spero che quanto raccontato possa essere utile almeno in parte. Ciao a tutti. Ale.

20 novembre 2006

20/11 1.a giornata

Oggi dalle 14.00 alle 18.00 la prima giornata del corso.
Il segretario per questa giornata è il tutor on line Silvio Grosso.
La lezione è stata condotta da Silvio Grosso.

Appena arrivati abbiamo proceduto con la compilazione della domanda di iscrizione e dei documenti ad essa connessi. La responsabile di segreteria Angela Giannitti è venuta in nostro soccorso per la compilazione dei documenti ed in soccorso di Silvio per la raccolta di tutta la documentazione necessaria per effettuare le iscrizioni.
Terminate le procedure di iscrizione, verso le 14.30, abbiamo iniziato la vera e propria lezione.
Prima di tutto abbiamo ricevuto una fotocopia contenente la definizione di FAD e la definizione di E-LEARNING. Abbiamo ragionato su queste definizioni al fine di avere un vocabolario comune e di avere una serie di elementi per poter iniziare con maggior consapevolezza le attività del corso.
In piattaforma sono presenti queste due ed altre definizioni, tra le quali la definizione di blended learning della quale abbiamo parlato in classe.
Subito dopo questa presentazione abbiamo rivisto il calendario del corso, siamo stati invitati a partecipare nella giornata di mercoledì al TED di Genova (http://www.ted-online.it - per fornire la propria adesione utilizzare il forum cafè di maes3) ed abbiamo iniziato a ricevere la documentazione necessaria per svolgere le 40 ore di attività in FAD. Abbiamo ricevuto la copertina del libretto personale FAD/ACE, il modulo per la certificazione degli strumenti necessari per fruire la FAD, il modulo del Patto Formativo, il registro FAD relativo al mese di novembre, il modulo per la privacy ed il modulo disponibilità laboratori. Tutta questa documentazione è presente in piattaforma Maes3.
Verso le 16.00 abbiamo fatto una meritata pausa. Tutti insieme abbiamo visitato il terzo piano del CFP Auxilium, cogliendo dove sono ubicati i servizi igienici (nel lato posteriore quelli per gli uomini ed all'ingresso principale quelli per le signore), il laboratorio polifunzionale dove svolgeremo le ore personali in FAD, l'aula formatori, la direzione e la segreteria, oltre che naturalmente le altre aule e laboratori presenti al piano. Dunque siamo scesi al piano terra dove ci siamo rifocillati al bar.
Tornati in aula abbiamo iniziato a lavorare in rete.
Prima di tutto è stato consegnato a ciascuno un documento contenente gli account e le password per la rete del CFP Auxilium e per la piattaforma Maestra.
Silvio ci ha mostrato gli elementi caratterizzanti la piattaforma soffermandosi sugli strumenti comunicativi principali (posta, forum, chat, bacheca, zaino e lezioni).
Al termine di questa presentazione ognuno ha potuto accedere. Naturalmente prima di farlo abbiamo dovuto modificare le impostazioni di internet explorer. Per accedere a Maestra infatti è necessario abbassare il livello di protezione dei cookies. Una guida per svolgere questa operazione è presente in piattaforma ed una copia è presente in questo blog come commento del post relativo alla piattaforma.
Entrati in maestra abbiamo caricato i contatti nella casella di posta interna ed abbiamo provato ad inviare e ricevere dei messaggi di posta (ognuno ha inviato al proprio vicino una mail indicante cosa ha mangiato a pranzo). Naturalmente ognuno ha poi risposto al messaggio ricevuto.
Poi abbiamo eliminato la condizione di default che fa inviare dalla piattaforma dei messaggi nella posta personale ogni qualvolta accade qualcosa in piattaforma. Dunque siamo entrati nel nostro profilo per sostituire la password iniziale con una parola segreta e per inserire la nostra foto (è vero dimenticavo che poco prima dell'intervallo è stata fatta a ciascuno una foto da inserire appunto in piattaforma).
A questo punto avendo ancora qualche minuto a disposizione abbiamo provato il forum.

Cosa fare? Dobbiamo controllare nelle news di Maes3 per sapere quali attività dobbiamo svolgere in questa settimana.
In sostanza dobbiamo, entro la giornata di venerdì, svolgere l'esercitazione ESHOMEPAGE presente nella lezione attività attività in FAD. Dobbiamo anche provare nella maniera più libera possibile la piattaforma, dobbiamo provare a leggere i materiali ed i sussidi che abbiamo già utilizzato (per esempio la presentazione in power point vista al seminario orientativo.

13 novembre 2006

Il seminario orientativo

Oggi dalle ore 14.00 alle ore 17.15 circa abbiamo realizzato il seminario orientativo al corso.
E' stato il primo momento di vita della classe.
All'incontro hanno partecipato 20 dei 36 preiscritti al corso.
Silvio Grosso (il formatore coordinatore del corso) e Silvia Libergoliza (il formatore orientatore del corso) hanno accolto i partecipanti, hanno chiesto di compilare un modulo di richiesta di dati anagrafici e di indagine sulle esperienze formative/lavorative in campo formativo dei partecipanti, e si sono presentati.
A questo punto hanno dato avvio al seminario orientativo.
Prima di tutto è stato presentato nel dettaglio il corso con il supporto di una serie di slides di Power Point. Durante la presentazione si è parlato della Formazione a distanza, dell'ente di formazione CIOFS FP Piemonte, del centro di formazione professionale Auxilium e naturalmente in maniera dettagliata degli elementi caratterizzanti il corso Amministratore Metodologico e Didattico in e-learning.
Una volta conclusa la presentazione sono state poste numerose domande sull'impianto del corso, che hanno permesso di fornire gli elementi necessari per poter decidere in maniera consapevole se partecipare o meno al percorso formativo.
Dopo una breve pausa ognuno ha potuto compilare un modulo di indagine al riguardo delle proprie attese, delle proprie motivazioni, e dei propri interessi (rispetto ai contenuti del corso).
A questo punto è stata offerta la possibilità a ciascuno di iscriversi al corso.
Sono stati consegnati il contratto formativo, il regolamento del centro e l'estratto della carta dei valori del CIOFS.
Entro lunedì ogni partecipante al seminario potrà riconsegnare il contratto formativo firmato per procedere all'iscrizione al corso.
In piattaforma FAD è possibile scaricare tutta la documentazione utilizzata durante il seminario.

09 novembre 2006

La piattaforma FAD del corso


Durante il corso avremo l'opportunità di lavorare su diverse piattaforme per la FAD (LMS e CMS). Ma una sarà la piattaforma che utilizzeremo per svolgere le nostre attività in FAD collaborative: la piattaforma MAES3.
Si tratta di un LMS SCORM compatibile sviluppato con tecnologia OPEN SOURCE. Ha il grande pregio di essere stata concepita per gestire percorsi di formazione professionale e soprattutto con una filosofia che mette in primo piano l'aspetto umano e comunicativo.
La piattaforma può essere raggiunta all'url
http://www.maestra.net

07 novembre 2006

AMDEL su ALMATWO

L'osservatorio e-learning ALMATWO, osservatorio tecnologico dell'Università degli studi di Bologna, ha pubblicato un post nel quale presenta il nostro percorso di formazione.


Il permalink per visionare questo post è http://almatwo.ei.unibo.it/?p=396

Il seminario di presentazione del corso

Lunedì 13 novembre 2006 alle ore 14.00 presso il CFP AUXILIUM di Torino (Via Maria Ausiliatrice, 36 - 3° piano) si terrà il seminario di presentazione del corso AMMINISTRATORE METODOLOGICO E DIDATTICO IN E-LEARNING (laboratorio educativo in e-learning).

Tutte le persone preiscritte al corso potranno partecipare al fine di acquisire una piena consapevolezza degli obiettivi e delle caratteristiche di questo percorso e potranno comprendere le modalità per l'iscrizione al corso.

IL CORSO INIZIERA' LUNEDI' 20 NOVEMBRE 2006 CON ORARIO 14.00 - 18.00.

Il blog del corso Amministratore metodologico e didattico in e-learning

Uno spazio pubblico per raccontare e condividere l'esperienza del nostro corso di formazione professionale...