25 dicembre 2006

Buon natale


Auguriamo a tutta la classe ed i docenti del corso AMDEL un sereno natale ricco di doni e meravigliose sorprese.

Buon natale.

20 dicembre 2006

19/12 13.a giornata

19-12-2006


Quest'oggi il corso è stata molto interessante da diversi punti di vista. La si è vissuta in un ambiente molto simpatico e con tante complicità, dopo la serata precedente di pizze e tante chiacchiere.
La lezione è stata a carico di Silvio Grosso, nella prima parte ha fatto un’utile ricapitolazione delle lezione precedenti dove ci ha ricordato utili indicazioni sulle modalità di personalizzazione la pagina in google, Ci ha presentato un nuovo e utile strumento: il “google notebook” che è utile per prendere appunti insieme ad altre persone.
Abbiamo fatto una ricapitolazione dell’esercitazione STRU COLL, ove abbiamo riflettuto sulle nostre esperienze vissute e al stesso tempo Silvio ha segnalato gli errori da noi prodotti dovuti alla nostra mancanza di esperienza. Siamo arrivati alla conclusione che’ è importante rispettare i ruoli di ciascuno, per lavorare in modo più collaborativo e rendere inoltre più operativi gli strumenti.
Di seguito abbiamo svolto l'esercizio fatto in F.A.D., “Accoglienza”, dove ogni coppia ha fatto la sua presentazione al resto della classe. In più ogni coppia ha parlato di come si è trovata facendo questo esercizio.
Il portare a conoscenza i contenuti di ogni scheda compilata è stato un momento molto bello che ci ha anche permesso di conoscersi meglio.
Alla fine di questa prima parte ci ha presentato il nuovo esercizio JIGSAW1 WEB 2.0; una attraente attività che si è svolta dopo il tanto atteso intervallo.
Durante il break, si è colta l'occasione per festeggiare il compleanno di Andrea Rocchi, Emanuela Di Fazio, e Andrea D.
Nella seconda parte della giornata Silvio ha spiegato l’esercizio che dovrà essere utilizzato come modalità operativa: JIG SAW.
La classe è stata suddivisa in 3 gruppi di lavoro di 4 persone e in
ciascun gruppo i partecipanti sono stati nominati nella seguente maniera:

• GRUPPO CASA A (partecipante A1 – partecipante A2 – partecipante A3 – partecipante A4)
• GRUPPO CASA B (partecipante B1 – partecipante B2 – partecipante B3 – partecipante B4)
• GRUPPO CASA C (partecipante C1 – partecipante C2 – partecipante C3 – partecipante C4)

Sono state distribuite le fotocopie del testo dell’esercitazione e sono state condivise le
consegne a livello di gruppo classe.
FASE 1 (durata 30 minuti) – LAVORO ON LINE DEI GRUPPI CASA
Ogni gruppo aveva il compito di realizzare un documento di testo condiviso on line
utilizzando GOOGLE DOCS (http://docs.google.com).
Al termine di questo primo lavoro i tre gruppi hanno realizzato ciascuno un documento
con le 8 risposte alle domande richieste nelle consegne. Ogni gruppo ha pubblicato su internet il lavoro prodotto. Il
partecipante 2 di ogni gruppo ha pubblicato l’indirizzo del documento come risposta al post
ESERCITAZIONE JIGSAW1 presente nel blog del corso AMDEL (http://amdelblog.blogspot.com).
Nella FASE 2 (durata 30 minuti) vi è stato un LAVORO IN PRESENZA SUPPORTATO DA STRUMENTI E-LEARNING WEB 2.0 DEI GRUPPI ESPERTI.
In questa parte nuovamente si sono formato dei gruppi così composti:


• GRUPPO ESPERTI 1 (GRUPPO CASA A1, GRUPPO CASA B1, GRUPPO CASA C1);
• GRUPPO ESPERTI 2 (GRUPPO CASA A2, GRUPPO CASA B2, GRUPPO CASA C2);
• GRUPPO ESPERTI 3 (GRUPPO CASA A3, GRUPPO CASA B3, GRUPPO CASA C3);
• GRUPPO ESPERTI 4 (GRUPPO CASA A4, GRUPPO CASA B4, GRUPPO CASA C4).

Ogni gruppo esperti ha lavorato in un solo computer sullo stesso
documento di GOOGLE DOCS.
Al termine di questo lavoro di gruppo. Il documento è stato pubblicato su
internet da parte dei partecipanti al gruppo esperti 4 indicato come risposta al post ESERCITAZIONE JIGSAW1 presente nel blog del corso AMDEL
(http://amdelblog.blogspot.com) l’indirizzo del documento pubblicato.

La FASE 3 (durata 30 minuti) – LAVORO IN PRESENZA SUPPORTATO DA STRUMENTI E-LEARNING WEB 2.0 DEI GRUPPI CASA
Vengono riformati i 3 gruppi casa. Ogni gruppo casa ha esaminato il documento completo e ogni esperto del gruppo ha presentato ai propri compagni di gruppo le risposte date e le dinamiche seguite per raggiungere tale risposte.
Ciascun gruppo casa ha inserito una risposta al post ESERCITAZIONE JIGSAW1 del blog
AMDELBLOG nel quale è stata data una autovalutazione al lavoro svolto ed alla
metodologia del JIG SAW ed in particolare una propria autovalutazione di quanto gli
strumenti dell’e-learning e del web 2.0 ci possano renderci migliore o peggiore un lavoro di
gruppo in JIG SAW.
Alla fine Silvio ci ha quiesto di mantenersi tutti in contatti in piataforma e ci ha agurato buone feste.

Oggi è anche l’ultima giornata di questa prima e intensa tappa del nostro corso.
Approfitto per salutare tutti e augurarvi un Natale sereno, pieno di significato e un buon inizio di anno.
ci vediamo il prossimo anno!! ciao ciao.
Sandri.

19 dicembre 2006

Esercitazione JIG SAW 1

Oggi lavoriamo ad un Jigsaw supportato dagli strumenti dell'e-learning e del web 2.0.

Questo post serve per poter svolgere alcuni punti dell'esercitazione.

Il testo dell'esercitazione è reperibile in piattaforma tra le attività collaborative oppure cliccando sul seguente link CLICCA QUI.

L'esercitazione ha un allegato che può essere reperito cliccando sul seguete link CLICCA QUI

18/12 12.a giornata

FORMAZIONE E APPRENDIMENTO: DALLA PROGETTAZIONE AL MICROTEACHING ANALISI DEI BISOGNI
L’analisi dei bisogni costituisce quel momento in cui si rilevano le necessità formative presenti in un determinato settore. Si tratta di un’operazione che deve “Analizzare e capire in profondità i bisogni significa anche comprendere il tipo di progetto da costruire, al fine di incontrare le istanze dei committenti della formazione, chiarendo meglio lo scopo e i risultati previsti al termine di un processo formativo” Ma cos’è il bisogno? Il bisogno veniva inteso come una mancanza soggettiva dall’economia classica, invece secondo l’idealismo il bisogno venne inteso come un’aspirazione, come una necessità di completamento. Grazie al Marxismo si ha lo spostamento dall’individuo verso il soggetto: i bisogni cominciano ad essere intesi come fenomeni sociali e non meramente soggettivi. I Bisogno possono essere suddivisi in due realtà: - “bisogni oggettivi”; - “bisogni soggettivi”: ; A sua volta i bisogni soggettivi vengono suddivisi in altre due fasi: • si definisce il pubblico a cui si rivolge l’intervento formativo; • si analizzano i bisogni dei soggetti che sono realmente coinvolti Al fine di individuare i bisogni dei soggetti è possibile ricorrere a diverse tecniche tra cui il questionario e l’intervista. Al fine di individuare i bisogni dei soggetti è possibile ricorrere a diverse tecniche tra cui il questionario e l’intervista. 1.1 BISOGNI SOGGETTIVI ED OGGETTIVI NELLA FORMAZIONE ONLINE Possiamo considerarlo l’insieme delle esperienze, delle attività che non sempre si traducono o sono rappresentate in forma di conoscenza. In questo caso possiamo considerare come metodo efficace destrutturato l’intervista in profondità che in tale situazione porterà solo vantaggi. “Quando si fa formazione online è necessario effettuare l’analisi dei bisogni?”. Questa è una possibile domanda dopo aver vagliato le informazioni sopra indicate. Possiamo immaginare la positività dell’affermazione e andiamo a vedere il perché: a. Come abbiamo detto più volte la formazione online prevede le medesime attività di analisi e progettazione della formazione in presenza; b. dati i costi della formazione online è opportuno verificare dettagliatamente quale sarà la risposta dei soggetti cui la formazione è rivolta e in che modo l’online può o meno costituire un intervento efficace; c. non è possibile una valida progettazione dell’intervento online senza una preliminare analisi deibisogni. LO STUDIO DI FATTIBILITA’ Lo studio di fattibilità viene attuato in correlanza all’analisi dei bisogno perché quest’ultima non è sufficiente da sola. Parliamo di studio di fattibilità come quel processo di analisi che consente al progettista di definire se l’organizzazione in cui dovrà attuarsi l’intervento formativo presenta le condizioni necessarie allo scopo. Tali condizioni sono: a. la presenza di investimenti economici adeguati; b. la presenza di un contesto culturale adatto (l’organizzazione è pronta?); c. la presenza di contenuti che possano essere efficacemente trasmessi online; d. la presenza di un politica formativa orientata all’e-learning. [immagine tratta da http://www.osservatoriodonna.igol.it/] 3 IL SIGNIFICATO DI PROGETTAZIONE E L’IMPORTANZA DELLA METODOLOGIA “Progettare significa prevedere in anticipo le mosse necessarie per raggiungere certi obiettivi ma oggi progettare la formazione significa anche adottare nuovi obiettivi e riuscire a leggere nuovi bisogni, significa considerare la conoscenza e gli strumenti di rappresentazione e costruzione della conoscenza in modo più flessibile, significa saper tenere meglio conto della dimensione umana e saper valutare non solo i risultati ma anche i processi messi in atto, indipendentemente dal fatto che siano stati progettati o meno." Attualmente non esiste un’unica metodologia standard per la costruzione dei corsi online, anche se i principi fondamentali sono ormai stabiliti e condivisi. 4 UNA PROPOSTA METODOLOGICA Di seguito forniremo una proposta metodologica ossia una serie di indicazioni circa le fasi e i contenuti che dovrebbero essere seguite e presi in considerazione durante la progettazione dei corsionline. La metodologia proposta si articola in 5 macrofasi: 1 - PROGETTAZIONE 2 - IMPLEMENTAZIONE 3 - TEST 4 - EROGAZIONE 5 – TEST 5 LA PROGETTAZIONE Si tratta di un processo assai complesso che si articola in 10 fasi: 1. definizione degli obiettivi 2. definizione del target 3. valutazione del budget 4. definizione delle modalità di e-learning da adottare 5. individuazione delle forme di comunicazione e collaborazione da attivare 6. scelta della piattaforma 7. eventuale adattamento della piattaforma alle necessità del percorso formativo 8. individuazione dei contenuti 9. organizzazione dei contenuti 10. individuazione degli oggetti multimediali da utilizzare Definizione degli obiettivi. Per prima cosa bisogna definire quali obiettivi si intendono raggiungere attraverso il corso online. Decidere se il corso sarà integrativo o sostitutivo, ecc... IN pratica si cerca di rispondere ad una domanda, ovvero: perché faccio un corso ondine? Definizione del target. Così come sono differenti gli interventi didattici messi in atto all’università rispetto a quelli erogati nei corsi di aggiornamento, altrettanto vale per ciò che concerne i corsi online. A seconda dei soggetti a cui è rivolto il corso online avrà certe caratteristiche. Anche in questo caso possiamo immaginare di dover rispondere al seguente interrogativo: chi utilizzerà il corso online? Valutazione del budget. Ovviamente una cosa rilevante per il corso è il dover valutare i vari costi del corso, quindi il riuscire a gestire il denaro in proprio possesso in modo tale da poter usufruirne in adeguato modo. Nella valutazione dei costi occorre prendere in considerazione tre aspetti: le tecnologie, il software e le risorse umane. Infatti per l’erogazione di e-learning sono necessarie tecnologie avanzate, software che talvolta possono anche essere gratuiti, ma che non sempre risultano adatti alle esigenze e i soggetti che saranno impegnati prima nell’implementazione dell’e-learning e in seguito nell’erogazione. Definizione delle modalità di elearning da adottare. Si tratta di una fase molto delicata in quanto è dalle decisioni prese in questo passaggio che dipenderà il tipo di corso che sarà offerto ai discenti. E' a questo punto che occorre decidere se optare per un corso sostitutivo di quello in presenza o per un corso integrativo, ossia che "completa" l'offerta formativa d'aula. Si tratta di una decisione complessa sia sul piano didattico sia su quello organizzativo ed economico. Individuazione delle forme di comunicazione e collaborazione da attivare. La formazione online mette a disposizione una serie ormai piuttosto ampia di servizi per la comunicazione, utili per ridurre gli effetti negativi prodotti dalla distanza. Si va dalla chat, al forum passando attraverso le classi virtuali e, a seconda del contesto, degli obiettivi e del target si può scegliere. Anche in questo caso è necessario fare i conti con la disponibilità di risorse umane che risultano indispensabili per un efficace funzionamento del servizio. Scelta della piattaforma. Si possono ormai contare centinaia di piattaforme sia a pagamento sia opensource da utilizzare per le attività didattiche online. La scelta della piattaforma dipende dagli obiettivi e dal target con cui si ha a che fare e, ovviamente dalla disponibilità economica. Inoltre, è opportuno tener anche conto delle competenze a disposizione e delle infrastrutture tecnologiche. Adattamento della piattaforma alle necessità del percorso formativo. Non sempre è possibile individuare una piattaforma che si adatti perfettamente alle proprie necessità. Pertanto risulterà necessario effettuare gli adattamenti necessari. Individuazione dei contenuti. A seconda delle scelte effettuate in precedenza occorrerà stabilire quali contenuti inserire nel corso e secondo quali modalità. Come si può immaginare si tratta di una fase molto delicata in quanto ha a che fare con la comunicazione agli studenti dei saperi relativi all'insegnamento. Organizzazione dei contenuti Come in qualsiasi corso i materiali vanno organizzati in unità o, più nello . specifico in Oggetti Autonomi di Apprendimento (qui possiamo fare collegamento all'OAA specifico). La scelta di un'organizzazione che riprenda quella della didattica in presenza risulta funzionale soprattutto sul piano dell'orientamento: risulta infatti, per gli studenti, più facile seguire un corso con una struttura forte. Durante l'organizzazione occorre anche definire la forma che assumeranno le eventuali valutazioni e autovalutazioni e le attività di esercitazione online. Individuazione degli oggetti multimediali da utilizzare. L'uso della multimedialità nella didattica è, ormai, una pratica assodata, non per questo però il ricorso ad essa è reso più facile. Per ricorrere ai linguaggi multimediali è necessario definire quali contenuti si prestano maggiormente ad essere trasmessi attraverso tali linguaggi e secondo quali modalità. Occorrerà inoltre valutare se si rende necessaria la produzione di nuovi supporti multimediali o se invece sarà possibile utilizzare materiali già prodotti. [immagine tratta da http://www.cybercollege.com/frtv/pix/target.gif] 7 IMPLEMENTAZIONE Ultimata la fase di progettazione si tratta di passare all'implementazione dei contenuti all'interno della piattaforma prescelta. Si tratta di un'operazione che generalmente non presenta particolari problemi, soprattutto se la progettazione è stata accurata. Ovviamente a seconda del tipo di piattaforma scelta occorrerà attenersi alle regole prestabilite cercando, eventualmente, di elaborare delle strategie per rendere più agevole l'immissione delle informazioni. 8 TEST Quando il corso è pronto è opportuno effettuare una serie di test per mettere in evidenza eventuali problemi e mal funzionamenti. Per rendere più efficace questa attività sarebbe opportuno coinvolgere soggetti diversi da quelli che hanno partecipato alla realizzazione. Inoltre, una valutazione da parte di studenti potrebbe essere utile per valutare l'efficacia del sistema. MICROTEACHING 1 COS’E’ IL MICROTEACHING E’ un termine appartenente al mondo della formazione che può trovare applicazione in situazioni differenti. In termini generali esso fa riferimento ad un intervento formativo rivolto a un gruppo estremamente piccolo di studenti, con una durata che può variare da 5 a 15 minuti e che prevede al termine la rilevazione del risultato ottenuto. Il contesto in cui ha origine il microteaching è caratterizzato dalla presenza delle seguenti condizioni: • il processo di mediatizzazione e trasformazione delle conoscenze e delle modalità secondo cui queste sono trasmesse; • la relazione cambiamento nei media e cambiamento nella cultura dell’apprendimento; • la relazione new media e nuovi mercati; • le sfide nel campo del lifelong learning. 1.2 DIMENSIONI DEL MICROTREACHING La definizione di microteaching può essere completata ed ampliata attraverso l’analisi di quelli che possono essere considerati gli elementi che in qualche modo lo caratterizzano. Vediamoli. Tempo. Relativamente breve, misurabile; Contenuti. Unità piccole e molto piccole, concetti estremamente semplici; Curriculum. Parte di un curriculum, parte di moduli, parti di apprendimento informale; Forma. Frammentata, a pillole; Processo. Distinto, parallelo o sincrono; Modalità. Face to face, mono-media vs. multi-media; Tipologie di apprendimento. costruttivista, problem oriented, corporate learning, attivo. METTERE SCHEMA EROGAZIONE Terminata la fase di test e di correzione degli eventuali errori si è pronti per erogare il corso. In questa fase occorrerà aiutare gli studenti ad accedere ai servizi e fornire un servizio di supporto affinché possano essere risolti rapidamente eventuali problemi. [immagine tratta da http://ww3.enjoy.ne.jp/~sekiko/pcman.gif] TEST DELL’EFFICACIA DEL CORSO Si tratta di una fase non indispensabile, ma utile in quanto consente di ottenere informazioni circa la validità e l'efficacia del corso e sul gradimento o meno da parte degli studenti. Per effettuare questo tipo di valutazione è possibile ricorrere a diversi strumenti a seconda del livello di specificità a cui si vuole giungere.

14 dicembre 2006

15/12 11.a giornata


A causa dello sciopero dei trasporti indetto per il giorno venerdì 15 dicembre 2006 abbiamo deciso di sospendere l'attività del corso in tal giorno.

Pertanto recuperemo in data da destinarsi la lezione di Silvia Libergoliza sul Cooperative Learning.

Il corso riprende normalmente lunedì 18 dicembre 2006 con la lezione della Professoressa Barbara Bruschi.

Buon fine settimana.

12 dicembre 2006

12/12 10.a giornata

La giornata di oggi del corso è stata molto intensa e pratica. In aula c’era Silvio Grosso, che ha iniziato facendo il punto della situazione del corso.
Nella prima parte della lezione, Silvio ha fatto un’utile ricapitolazione degli strumenti che stiamo cominciando ad utilizzare. Insieme, quindi, abbiamo rivisto la piattaforma MAESTRA (www.maestra.net) e al suo interno la parte dedicata alle NEWS e al REGISTRO.
Per quanto riguarda la sezione dedicata ai FORUM, Silvio ci ha consigliato per una migliore fruizione di non lasciarcene troppi da leggere, anzi l’ideale sarebbe di averne da leggere 0, ciò ci permette di individuare subito i nuovi messaggi arrivati sul forum. Esso deve essere lo strumento principale di comunicazione tra noi.
Nella sezione dedicata alla BACHECA, ci ha ricordato che serve per condividere documenti con gli altri ed è quindi di pubblica consultazione. Mentre lo ZAINO, che non è accessibile a tutti, possiamo mettere i nostri documenti. Silvio, inoltre ci ha ricordato di inserire proprio nello ZAINO il nostro curriculum vitae.
Abbiamo visto anche l’AGENDA , che però sarà presto sostituita con Google Calendar.
Di seguito abbiamo rivisto il BLOG del corso ( www.amdelblog.blogspot.com) e abbiamo notato che si è rivelato un’interessante diario del corso, utile per rivedere lezioni, o per sapere cosa è successo al corso per chi non è potuto venire.
Silvio ci ha mostrato anche come poterci creare una pagina personalizzata su google (www.google.it), cliccando su “home page personalizzata”. Essa può essere uno spazio particolarmente funzionale, perché possiamo organizzare una serie di funzioni per noi molto utili e di frequente utilizzo.
Abbiamo anche rivisto, inoltre, che un buono spazio per condividere un lavoro ci viene offerto dai WIKISPACES (www.wikispaces.it), che a differenza dei gogle docs è più veloce ed intuitivo.

Nella seconda parte della giornata, abbiamo eseguito l’esercitazione STRU COLL, che è stata molto stimolante. Siamo stati divisi in gruppi ed ogni gruppo doveva affidare ai propri componenti dei specifici ruoli operativi, raggiungendo insieme degli obiettivi ed imparando a ragionare e ad organizzare i tempi di lavoro.
L’esercitazione è divisa in fasi ed ogni fase ha tempi di durata ben stabiliti (dai 10 ai 30 minuti). Alcune fasi prevedevano un lavoro congiunto di tutti i componenti del gruppo, in altre fasi ogni elemento del gruppo doveva lavorare da solo dando il proprio contributo per l’esecuzione di un compito.
Abbiamo così avuto modo di creare documenti condivisi come google docs, google spreadsheet, wikispaces e blog.
sarà interessante la prossima volta rivedere l'esercitazione per capire come migliorare.
Buon lavoro a tutti!

11 dicembre 2006

11/12 9.a giornata

Il docente è Italo Losero. Gli argomenti di oggi sono il linguaggio HTML, le IMMAGINI, gli STILI ed il CMS.
La parte iniziale della lezione è stata dedicata all'esame della struttura di una pagina web, che trova la sua origine nel codice HTLM (Hyper test mark-up language) che sostituisce il precedente linguaggio SGML(Standard general mark-up language).
E' necessario distinguere l'HTML da HTTP (Hyper Text Transfer Protocol) e a FTP (File Transfer Protocol).
Contraddistinguono il linguaggio HTML una serie di marcatori per ipertesti.La pagina HTML è costituita solo da testo non da immagini e può essere letto da editor di testi. E' il browser a visualizzare il codice della pagina web nella modalità testo/immagine che conosciamo.
E' possibile inserire un'immagine utilizzando il codice HTML. Invece per cambiare l'aspetto delle pagine si utilizza lo stile. Sono presenti tre modalità per cambiare lo stile:
a) INLINE: è possibile agire sul body, sui singoli oggetti, cambiare sfondo e colore del carattere.
b) HEAD: dom o Document Object Model, indica l'inserimento dell'intestazione della pagina
c) LINKED: nuovo utente ed indicando la propria e-mail e una password. L'obiettivo è di iscriversi al sito per ricevere l'abilitazione e poter inseguito intervenire e modificare la parte del sito assegnataci dal docente. Il sito è relativo agli animali mitici. A ciascun componente della classe è stato assegnato un animale. Il lavoro consiste nel cercare nel web informazioni ed immagini relative a tale animale e nell'organizzare la schermata nel seguente modo:
a) introduzione
b) contenuto1
c) contenuto2
d) contenuto3
e) Conclusione (pensare a test da sottoporre)
f) Allegati (file di testo o immagini)
Per poter modificare la pagina occorre collegarsi al sito http://server.linkomm.net/amdel/?info=gestione, si inseriscono la propria e-mail e password, cliccare su sottocartelle articoli, autori, esempi di corso ed infine apparirà l'animale assegnato dal docente. Sulla destra, una schermata permetteraà di visualizzare e modificare i parametri per inserire testi ed immagini.
Per poter solo visualizzare la propria pagina e quella dei compagni, è sufficiente collegarsi a http://server.linkomm.net/amdel/?info=login, inserire la propria e-mail e password e cliccare nel menu a sinistra alla voce esempio di corso.

05 dicembre 2006

05/12 8.a giornata

Elementi di base della didattica e della formazione
Docente: Barbara Bruschi (insegnante di Tecnologie dell'Istruzione e dell'Apprendimento)
Segretario: Anna Maria Leone
La prima parte della lezione ha riguardato l'orientarsi nella DIDATTICA, la seconda l'orientarsi nell'E-LEARNING.
Prima parte:Innanzitutto occorre avere un linguaggio comune perchè nei contesti molto tecnologici il rischio è di trasformare tutto in tecnicità.
L'e-learning è composto dalla "e" => tecnologia ma anche da "learning"=> apprendimento.
La tecnologia riguarda i codici e le modalità con cui si opera, ma ci si dimentica del learning.
Perchè non si parla di e-teaching ma di e-learning? perchè l'attenzione è focalizzata sull'apprendimento, poi, perchè l'apprendimento può avvenire solo se c'è un docente che insegna, che mette a disposizione mezzi e contenuti. allora bisogna capire quali azioni entrano in campo, perchè sono importanti e che funzioni svolgono. Ciò non significa che non interessa più il ruolo docente, esistono parole chiave per aiutarci a comprendere e una di queste è DIDATTICA e consiste nella riflessione e razionalizzazione delle procedure di insegnamento. A maggior ragione la didattica connessa all'e-learning ci deve indurre a comprendere che la didattica non è solo tecnica ma anche riflessione: nell'e-learning occorre riflettere e rendere razionale il progetto in funzione della situazione in cui si lavora. Pertanto chi si occupa di e-learning si deve occupare anche di didattica. Purtroppo spesso le piattaforme vengono create da ingegneri, informatici ma non da pedagogisti. Dobbiamo anche chiederci qual è il valore aggiunto che si apporta facendo studiare i contenuti attraverso la tecnologia e chi garantisce che l'e-learning senza la valutazione del modo e della strada da percorrere sia efficace. E' la didattica infatti l'aspetto più importante. L'e-elearning non è un modello didattico ma una "strategia".
Non c'è alcuna differenza tra didattica on-line ed E-learning. Molti ritengono che la didattica coinvolga insegnamento e apprendimento mentre con l'e-learning l'accento vada su colui che apprende, che diventa l'attore principale. Ciò induce a trascurare la riflessione sulle modalità di insegnamento, ritenendo che la capacità o meno di apprendere dipenda solo dal discente. E' preferibile allora utilizzare il termine di didattica on-line per non perdere l'aspetto di progettualità e di scelta dei modelli didattici. E' facile che il termine E-learning ci induca in "suggestione": ci sembra di essere in una realtà rinnovata rispetto al passato, addirittura possiamo arrivare a distinguere tra didattica tradizionale e didattica on-line, invece i modelli della didattica tradizionale devono continuare ad essere punti di riferimento ineludibili potendo essere solo "potenziati" dalle nuove tecnologie. Non c'è quindi nulla di nuovo ma solo nuovi strumenti. Prova ne è il grande spazio che in questo corso è stato dato al lavoro di gruppo: la didattica on-line senza il modello cooperativo è una didattica incompleta.
Il primo vantaggio dell'E-learning è quello di essere a distanza, ma se quella distanza non è produttiva, non è un vantaggio. Un altro aspetto importante è il processo che sta tra insegnamento e apprendimento e riguarda come avviene l'apprendimento.
Si parlerà spesso di METODO, soprattutto di quello didattico, importante perchè fornisce regole di comportamento nelle varie situazioni; a volte sarà infatti necessario fare delle scelte, ad esempio come scegliere una piattaforma. Il termine E-learning può inoltre non avere significato se non accompagnato dalla definizione dei metodi, delle basi su cui si struttura, dei soggetti coinvolti, perciò, per metodo didattico si intende l'insieme delle tecniche di insegnamento che traducono i contenuti di una teoria con lo scopo di modificare il comportamento cognitivo, affettivo, psicomotorio nel senso desiderato. La parola "traducono" è molto importante, pensiamo ad esempio al Forum in termini di metodo didattico: durante le discussioni, attraverso il confronto delle opinioni, avviene uno scambio in cui si cercano nuove prospettive, nuove soluzioni, si costruisce cioè nuova conoscenza. E' il Metodo che ci dà delle indicazioni utili a strutturare al meglio il percorso formativo. Le-learning non è irrilevante rispetto al processo di apprendimento perchè ha un impatto notevole sui docenti, sul processo di apprendimento e sui discenti: innanzitutto si instaura un rapporto triangolare "docente-tecnologia-allievo".
La tecnologia cambia lo scenario tradizionale perchè ha un suo modo di filtrare i messaggi e implica l'interrogarsi sul come cambiano i processi affettivi e cognitivi nel discente. Il ruolo dei Modelli didattici è mettere in pratica le teorie, ma a livello di e-learning essi vengono tradotti in una forma nuova. Ad oggi non ci sono grandi certezze sull'efficacia di tutti i modelli didattici che vengono usati nell'e-learning, siamo ancora nel campo del relativismo: non si può affermare con certezza che un metodo sia migliore di un altro ma dire solo che tendenzialmente funziona meglio. Con l'uso delle piattaforme si è creato qualcosa di nuovo, di funzionale alla didattica perchè fornisce attività strutturate a produrre apprendimento. La didattica viene potenziata dalla tecnologia.
Esistono quattro modelli didattici:
- dell' imparare a pensare (didattica metacognitiva e dei concetti)
- dell' imparare a fare (apprendistato, apprendistato cognitivo)
- dell'imparare a stare con gli altri (cooperative learning, problem-solving)
- per gestire le emozioni (curriculo della scienza del sè e didattica metacognitiva)
Nel primo gruppo per capire il rapporto tra e-learning e processi metacognitivi è utile l'apprendimento significativo di Novak, caratterizzato dal lavoro sulle connessioni: per avere apprendimento occorre creare relazioni significative tra pre-conoscenze e nuove conoscenze, invece, nell'approccio meccanico i contenuti vengono giustapposti. La didattica metacognitiva evoca il metodo delle Mappe Concettuali perchè è la rappresentazione delle relazioni significative tra i concetti.
Quello del secondo gruppo è il modello didattico più usato, si riflette su come si fa ad imparare: l'insegnante sostiene, mostra il procedimento, l'allievo comincia pian piano ad imparare e alla fine fa da solo. Questo modello può essere applicato alla tecnologia dal momento che l'e-learning non è ancora completamente a distanza, per cui anche in questo caso il discente è "accompagnato" nel processo di apprendimento. Per quanto riguarda il terzo gruppo, nel corso si spederà molto tempo per imparare a gestire le conflittualità nello stare con gli altri in rete. In riferimento al quarto gruppo, l'uso dei blog nella didattica può servire a gestire l'aspetto affettivo, dal momento che con la FAD vengono a mancare i momenti aggregativi.
Seconda parte: ORIENTARSI NELL'E-LEARNING.
Quando si parla di e-learning il termine che ritroviamo è "ambiente di apprendimento" che può essere sia on-line che off-line. Tale termine e' molto utile all'e-learning perchè permettere di distinguere la modalità formativa da quella informativa. La prima è rappresentata da spazi per imparare: un esempio è la "piattaforma", che è un ambiente in cui si trovano tutti gli strumenti necessari per l'apprendimento. In tale ambiente avvengono connessioni tra gli utenti e ciò crea apprendimento, che come afferma anche il costruttivismo è socialmente costruito, cioè non si ha autonomamente ma avviene con l'interazione ed è uno degli approcci più applicati nell'e-learning. Infatti la rete e i computer sono considerati socio-media. A metà degli anni '90 comincia a diffondersi il concetto di my-media, perchè si stava diffondendo il sapere fruibile dal singolo sulla poltrona di casa sua attraverso il CD, ciò ha sfiorato anche il concetto di FAD, nel senso di adattare la formazione alle proprie necessità, invece l'apprendimento deve realizzarsi in un contesto di relazioni sociali significative. questo si raggiunge con il Cooperative learning
Una definizione di E-learning potrebbe essere: l'insieme degli interventi formativi erogati attraverso internet o intranet. Questa definizione, però, non specifica come tali interventi siano articolati, su quali metodologie didattiche si fonda e quali strumenti vengano impiegati. La definizione che Khan fa dell'e-learning si focalizza sugli ambienti di apprendimento specifici, (cioè le Piattaforme), sulla progettazione di interfaccia, sulla valutazione (non solo quella del soggetto-utente e dell'e-learning, ma anche dei processi di valutazioni dell'e-learning, cioè valutare se le scelte attuate sono efficaci), sul management (in quanto l'e-learning consente di gestire e amministrare i contenuti ma anche le persone, organizzandole in gruppi, le piattaforme oinfatti permettono di rintracciare tutto quello che l'utente fa su di esse), sulle risorse (l'e-learning non è detto che costi meno della formazione in presenza), sull'etica (ci si chiede: chi impara attraverso la FAD è equiparabile a chi studia frequentando la scuola?), sull'aspetto istituzionale (l'e-learning non ha avuto finora grandi riconoscimenti).
Il Web Based Learning rispetto all'E-learning ci informa sull'organizzazione ipertestuale, ipermediale. Si tende a confondere spesso Web e Internet. Il primo permette di mettere on-line i materiali e indica la struttura dei contenuti, inoltre consente l'usabilità, cioè la capacità che un sito ha di essere usato senza difficoltà, è interattivo, è aggiornabile, consente trasversabilità (cioè consente la partecipazione alla fruizione).
Il BLENDED LEARNING è un apprendimento che non ha luogo solo e completamente a distanza ed è più semplice della FAD.

04 dicembre 2006

04/12 7.a giornata

La lezione odierna è stata tenuta da Italo Losero, si è svolta, come di consuetudine, dalle 14:00 alle 18:00 e si può dire che sia stata una sorta di prosecuzione naturale dell'incontro di venerdi, ugualmente divisa in due sezioni, una riguardante lo sviluppo della rete, fino alla nascita di internet e del web e l’altra di approfondimento tecnico sui DNS e sui TCP/IP.
Durante le prime due ore, sono stati approfonditi alcuni aspetti riguardanti i DNS(domain name system), ovvero i nomi di dominio, e le regole e le consuetudini che ne accompagnano l'utilizzo. Sono stati trattati i problemi e le modalità di "identità" ai quali ogni computer è sottoposto: RFC 1591 (domain name system structure and delegation) , IANA (autorità di internet per l’assegnazione dei DNS) e TDL (top level domain). E’ stato evidenziato come ad ogni computer venga assegnato un nome di dominio e come questo nome venga suddiviso, in maniera gerarchica facente riferimento ad unico Root, in almeno tre diversi livelli. Ogni nazione, a sua volta, ha il compito di amministrare propri TDL e l’assegnazione dei nomi.
Si è poi parlato del PING(packet internet groper), un programma che controlla se un determinato host risulta effettivamente collegato ad internet e con quale efficienza, effettuando un relativo esempio pratico e verificando l’effettivo percorso in rete di un pacchetto di informazioni.
Il docente ci ha quindi illustrato alcune consuetudini e regole che riguardano le porte ed i protocolli di rete (TPC-transfert control protocol) ed il loro funzionamento. In particolare è stato molto interessante constatare come delle più di 65000 porte, solo poche siano aperte e come vengono utilizzate, ad esempio: la porta 80 che è dedicata al web, la 5555 che si usa per le chat e la possibilità di effettuare il port scanning per vedere quali protocolli sono abilitati e quali porte sono aperte.
Per finire abbiamo visto come dialogano web client (push) e web server (pull) una volta che sono sulla stessa porta, come si scambiano i dati e cosa significano CGI(common gateway interface) e FORM. La richiesta dati da parte del web client avviene con il Get o con il Post e la risposta con il file search. Nel primo caso(get) le variabili viaggiano nell’indirizzo(url) e si tratta del metodo più semplice, nel secondo(post) i parametri non passano dentro l’indirizzo, il canale di comunicazione dati non è quindi visibile e si evita che altri utenti possano individuare password e dati privati…. invisibili ma non per gli hacker! A questo punto per evitare che altri visualizzino i nostri dati diventa fondamentale criptarli; https, dove “s” sta per secure, è il protocollo che che cripta i dati durante il percorso, mentre l’icona del lucchetto, che si visualizza sullo schermo, sta a significare che i dati sono effettivamente protetti.
Dopo la pausa Italo Losero ha ripreso la lezione illustrando una sorta di crono-storia della rete e del suo sviluppo on-line, dalla fine degli anni ’60 fino alla nascita di internet(‘83-‘84) e del web(‘90). Tra le pagine fondamentali di questa storia “virtuale” oltre a ricordare alcuni dei maggiori protagonisti come Bob Kahn, e Wintorn Cerf, Bill Gates e Martin Davidoff, John Gilmore e John Postel, non si possono dimenticare alcuni dei momenti cardine che mi limito ad elencare per esigenze di sintesi: 1970-71. invenzione del microprocessore, espansione di Arpanet(24siti connessi), passaggio dal TCP al TCP/IP, e nascita della parola hacker; 1972. nascita delle basi per l’E-mail; 1973. nascita delle basi per l’Ethernet; 1974. Protocollo che definisce l’interconnessione, router che smista pacchetti e lavora come un processore; nascita di DOS, primo computer club; 1976. viene alla luce il primo word processor, antenato di Word, sviluppo dell’UUCP (unix to unix copy); 1977. utilizzo da parte di altri sistemi del TCP; 1977-78. diffusione dei modem; 1979. primo computer portatile; 1980-1983. si diffondono i computer nelle case e negli uffici, nascono reti diverse con nomi diversi: Fidonet , Usenet, Farnet, Eun-net, l’utilizzo dello stesso protocollo standard e di numerosi gateway permette a queste reti di comunicare; 1983-84 separazione tra Arpanet e Milnet, nasce EARN; 1985-90. nascono i gruppi di discussione, con successivo sviluppo anarchico delle discussioni( alt.drug, alt.sex, alt,rock&roll), nasce GNU(gnu is not unix) network autonomo dal quale si sviluppa Linux; 1988-89 gli utenti decidono la politica dei gruppi di discussione e autogenerano i software; 1990. nasce il web e le immagini sostistuiscono le parole.
In conclusione, si può dire che abbiamo appreso come poco alla volta, ma sempre di più le esigenze belliche e la volontà di controllo sull’utilizzo dei protocolli di scambio, pretese dai militari ,dal governo Usa e non solo, siano venute meno, o perlomeno siano state osteggiate e raggirate dagli stessi informatici inventori di Arpanet . Fino ad arrivare alla definitiva scissione tra Milnet e Arpanet, che ha favorito la nascita di internet e di quell’incredibile libero, infinito, anarchico e allo stesso tempo democratico mondo che è il world wide web!
L’ultimo quarto d’ora della lezione è stato dedicato alla ricerca e alla visualizzazione di alcuni gruppi di discussione di google e alla loro strutturazione.
Saluti atutti, ciaociao, andrea d.

01 dicembre 2006

01/12 6.a giornata

Il docente di oggi è Italo Losero.
La lezione si è divisa in due parti : la storia di internet e una parte di approfondimento tecnico. La nascita di internet è collegata ad una importante conferenza tenuta nel 1972 alla quale hanno partecipato le più grandi autorità dell'informatica: Vintorn Cerf, padre di internet ; Jack Haverty, il fondatore della più grande ditta di database che si chiama Oracle ; Donald Davis , l'inventore del termine packet; Gesualdo Le Moli e Bob Metealfe che ha inventato nella tesi di laurea Ethernet e, più tardi il mouse. Il percorso che ci porta a questa conferenza inizia nel 1945 quando gli Stati Uniti fondano le Operation Research ovvero centri per fare ricerca. Tra quelli più importanti ricordiamo soprattutto l'Arpa. Altra data importante è il 1957 quando cominciano le rivalità tecnologiche tra Americani e Russi i quali sono stati i primi a inviare un mezzo nello spazio : lo Spuntik in data 4 ottobre 1957. L'argomento satellitare interessava entrambi perchè gran parte delle informazioni passano via satellite. Abbiamo osservato una foto satellitare di una zona all'interno degli Stati Uniti : White Sulphur Springs. In questa zona gli Americani hanno costruito un albergo, all'interno di una caverna, dove potersi riparare dalle radiazioni nucleari in caso di attacchi. Come comunicavano col resto del mondo? Ecco nascere, dal punto di vista ideale, internet. Nascono cosi' diversi tipi di rete ma occorreva crearne una che continuasse a comunicare in caso di attacchi . Il modo per creare una rete del genere fu più tardi chiamato Packed Switching. Nasce IMP, Interface Message Processor, che spezza i file in parti . Nascono anche le RFC con le quali non si impone uno stardad ma si suggeriscono delle modalità di percorso in rete. Nella parte tecnica si è parlato di LAN ovvero di local area network. Ogni rete locale ha un sistema per assegnare un indirizzo IP ad ogni indirizzo fisico. La rete è divisa in livelli che sono a loro volte divisi a seconda della funzione: il filo ( il mezzo fisico) è il livello più basso sul quale si appoggia la scheda di rete. Quest'ultima è costituita partendo dal basso da :LIC che assegna i pacchetti a una certa macchina con indirizzo internet;IP, l'intelligenza del sistema, che spedisce i pacchetti nella rete trovando la strada migliore; TCP che spezza il file in pacchetti, inserisce mittente e destinatario, controlla che tutti i pacchetti siano arrivati;ULP che aggiunge al file i dati necessari per processarli e infine l'applicazione ovvero l'utente che invia i dati. L' ULP utilizza protocolli come l' http per trasferire il file. A fine lezione abbiamo fatto un esercizio col quale ognuno ha trovato il proprio indirizzo IP in quanto ogni macchina ne possiede uno , si è trovato l' indirizzo di www. repubblica.it e di altri due siti a scelta, infine si è tracciato il percorso col quale si viene visti dall'esterno durante la navigazione.