20 marzo 2007

Lezione del 20 marzo 44a giornata

Nella lezione di oggi, tenuta dalla docente Roberta Volpato, si è parlato di “Personalizzazione dell’apprendimento”.
Quando si parla di personalizzazione dell’apprendimento si tende a centrare l’attenzione sulle caratteristiche spazio-temporali e di apprendimento del soggetto.
Il processo formativo non deve essere una mera trasmissione di conoscenze ma una costruzione di significati attraverso l’esperienza e nel rispetto degli stili cognitivi individuali, in questa prospettiva ricoprono un ruolo fondamentale le teorie legate alle intelligenze multiple e agli stili di pensiero, che permettono una personalizzazione del processo formativo stesso.
Per realizzare un intervento formativo efficace occorre tener presente e valutare che esiste una molteplicità di stili cognitivi, ossia un insieme di modi per elaborare, gestire e immagazzinare e usare le informazioni nelle diverse fasi del processo formativo.
Negli anni settanta, Howard Gardner, dopo un lungo periodo di ricerche, ha elaborato una teoria basata sulla pluralità delle intelligenze.
L’assunto di base di questa teoria è che: “un’intelligenza è la capacità di individuare e risolvere problemi, o creare prodotti, all’interno di uno o più contesti culturali”.
Egli mette in discussione il concetto di intelligenza, affermando che essa non è solo una capacità linguistica e logico matematica, saper cioè leggere, scrivere e far di conto.
Grazie ai suoi studi, Gardner evidenzia ben 7 tipologie di competenze intellettive, mettendo quindi in risalto alcune tipologie di competenze prima sottovalutate e poco considerate.
Le intelligenze individuate sono: linguistica, musicale, logico-matematica, spaziale, corporeo cinesteica, interpersonale e personale.
Lo studioso punta molto sulla tecnologia in termini di multimedialità e di personalizzazione del processo formativo. In una sua intervista suggerisce una scuola che, attraverso la tecnologia, sia capace di rivolgersi agli individui considerandone le differenze e cogliendo in ciascuno le abilità più marcate.

L’individuo non è caratterizzato da un solo stile, ma da un profilo di stili o modi di pensare. La propensione nei confronti di uno stile piuttosto che un altro può variare a seconda dei compiti, del contesto e delle esperienze.
La società spesso confonde gli stili (modi di pensare) con le abilità (il modo in cui una persona fa qualcosa) attribuendo agli individui un giudizio sugli stili quando in realtà si tratta delle abilità. Gli insegnanti e i formatori devono riuscire a cogliere questa sottile differenza, così da permettere al soggetto di avere successo sia nel suo percorso formativo sia nel lavoro.
Un altro studioso di questo periodo e di queste tematiche, è Robert Stenberg. Egli pone l’accento sull’insuccesso scolastico, lavorativo e sociale e mette in discussione i parametri di valutazione e di misurazione delle prestazioni dell’individuo in una teoria detta dell’ "Autogoverno mentale".
Stenberg delinea una nuova prospettiva che pone alla base dell’insuccesso una discrepanza, un’incompatibilità tra le modalità di apprendere e le caratteristiche del contesto di apprendimento, tra le modalità di agire e le aspettative del contesto lavorativo.
Secondo lo studioso ciascuno di noi ha differenti modalità intellettive, che si modificano in base alle esperienze e alla maturità dell’individuo, che cambia con l’evolversi dell’individuo stesso.
Stenberg utilizza per primo il concetto di Forme di governo.
Il Governo svolge 3 funzioni: legislativa, esecutiva e giudiziaria.
Secondo Stenberg il governo rispecchia anche ciò che accade nella nostra mente. La sua teoria associa questi tre possibili stili di governo a 3 tipologie di persone: persone legislative, esecutive e giudiziarie. Le prime che amano fare le cose a modo loro ed essere indipendenti, le seconde che rispettano le regole e le terze che tendono a mettere in discussione le regole e il sistema.
La teoria dell’Autogoverno contempla poi 4 forme di stili di pensiero che corrispondono a modi diversi di accostarsi al mondo e alle sue problematiche: stile monarchico, gerarchico, oligarchico e anarchico. Rispetto ai livelli degli stili di pensiero esistono poi persone: global ( che ignorano i dettagli) e analitiche ( che apprezzano i problemi concreti e si soffermano sui dettagli).
Rispetto invece alle sfere degli stili di pensiero esistono persone:
interne: introverse, distaccate dal contesto sociale in cui vivono
esterne: estroverse, espansive e aperte verso la gente
rispetto alle propensioni degli stili di pensiero esistono persone:
radicali: che amano andare al di là delle regole
conservatrici: che tendono a conformarsi alle regole e alle procedure esistenti e non amano i cambiamenti.
Questa panoramiche sulla teoria delle intelligenze multiple, sul concetto di stile di pensiero e di abilità è servita per aprire la strada a molteplici riflessioni.
La ricerca in merito alle intelligenze multiple sottolineano l’importanza dell’interazione tra soggetto e contesto in cui agisce, in questa prospettiva ,grazie alla molteplicità di approcci e di canali comunicativi, le nuove tecnologie e l’e-learning possono rappresentare una frontiera che concretamente apre la strada alla personalizzazione dell’apprendimento.

Nel corso della lezione la docente ci ha fatto vedere su internet alcuni corsi on-line, realizzati per alcune importanti aziende italiane, utilizzati per formare i propri dipendenti.
Abbiamo visto tre esempi di SIMULWARE: un corso on-line sul tema della Privacy e la Tutela dei dati (della durata di 2 ore), un corso sul tema dell’Apprendistato (che simulava in ambiente protetto e con l’aiuto di un tutor, quello che un dipendente si sarebbe trovato a fare realmente nel suo ambiente di lavoro) e un corso detto Didael che si occupava dell’insegnamento della lingua inglese e italiana agli stranieri.
http://www.simulware.it
http://www.didael.it
Ilenia Frascione



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