30 marzo 2007

Lezione del 30 marzo 48a giornata

Con DENIS LONGHI (Mediateca Facoltà di Lettere, Università di Vercelli), abbiamo affrontato il tema:
CONTENUTI E TRASMISSIONE CONTENUTI MULTIMEDIALI

Come gestire il problema di fruizione dinamica e attiva e creare un rapporto qualità-fruizione soddisfacente.
Obiettivo delle due giornate dedicate a questo argomento è arrivare a offrire un servizio di formazione a distanza comprendendo anche la gestione di formati video e audio.

VIDEO: capire come è inteso nel digitale
Tutti i video sono composti da frames – n. di fotografie racchiuse all’interno di un sec. Nel sistema europeo, i frames sono 25/sec.

FRAMERATE: n. di frames in un determinato intervallo di tempo, solitamente un secondo (FPS). Proporzionale alla risoluzione delle nostre potenzialità percettive.
La risoluzione di tutti i video è normalmente a risoluzione 720x540 (alta definizione).
Con il Codec base di compressione, per dare un rapporto peso/qualità accettabile, si raggiungono pesi già elevati. Dunque bisogna gestire bene i pixel.

FORMATI VIDEO:
I formati video più diffusi di tipo analogico sono i formati PAL e NTSC.
Per garantire la compatibilità si è cercato di stabilire una corrispondenza tra questi due formati e i nuovi formati digitali.
Esistono inoltre i SIF, CIF, QCIF
QCIF, formato molto piccolo e trasferibile all’interno di una rete tra più utenti che ne stanno usufruendo contemporaneamente. Usato soprattutto per la videoconferenza.

Noi dovremmo spesso operare in termini di Compressione, cioè far stare dati digitali audio e video in meno spazio rispetto all’originale. La compressione comporta comunque una perdita qualitativa. Sono formati detti “lossy”, perché perdono risoluzione originale.
Il formato DVAVI é diventato uno standard (stesso formato in acquisizione e riproduzione, si usa lo stesso criterio di codifica e decodifica).
Ora sta prendendo piede il formato HD. Formato 1920x1080 (16:9), per dare pr0fondità al film. Più del doppio della risoluzione standard odierna.
Data rate, già compresso: 320MB/sec.
L’ideale: unico strumento video da utilizzare per fare acquisizione, montaggio e editing.

MPEG:altro tipo di codec

DIVX: non degrada le immagini per togliere peso, cerca tenere immagini significative con la loro risoluzione e cerca di fare interpolazioni con dei punti di riferimento. E’ la trasformazione del sistema vettoriale dentro la grafica. E’ dunque un formato leggere ma con qualità alta (un film può stare in 700Mb). Primi piani sono quasi sempre definiti bene, i piani lunghi sono molto meno definiti (parte potenzialmente statica).

Codifiche CBR e VBR
Con la codifica Constant Bit Rate (CBR) il numero di bit trasmessi per unità di tempo su un canale è costante. Poiché il contenuto di informazione varia da un’immagine all’altra è necessario cambiare continuamente il grado di compressione.
Di conseguenza la qualità della sequenza codificata non rimane costante nel tempo e questo può essere un fattore di disturbo per l’osservatore.
Al contrario, con la codifica Variable Bit Rate (VBR) il numero di bit trasmessi sul canale varia nel tempo in funzione della complessità delle immagini garantendo così che la qualità percepita sia pressoché costante.

Standard MPEG (per la compressione e la rappresentazione del video digitale)
Ne esistono 4 versioni
Nell’ultima versione, MPEG-4, gli obiettivi perseguiti dallo standard sono:
la possibilità di gestire utente e dati a MBR (Multiple Bit Rate)
protezione dei diritti di autore e copie abusive dei contenuti digitali codificate
E’ il tentativo di sviluppare uno standard per la trasmissione interattiva di prodotti multimediali che incorpori audio e video.

Abbiamo poi parlato di come si compone il sistema di acquisizione, codifica, pubblicazione/archivio e distribuzione (sistemi hardware e software) e dunque di flussi audio-video in internet.
L’ultima parte della lezione è stata dedicata ad una introduzione ad un software per il montaggio video che si chiama ADOBE PREMIERE.La dispensa in ppt preparata dal docente è poi un sussidio importante per tutte le indicazioni tecniche e gli approfondimenti necessari.

23 marzo 2007

Lezione del 23 Marzo 45a giornata

Nel corso della lezione di oggi, tenuta dal docente Riccardo Zanini, si è parlato di Mobile Learning.

Abbiamo innanzitutto ricapitolato quanto già visto nelle lezioni precedenti, ovvero quali sono le piattaforme che si utilizzano per il mobile-learning e quali sono i servizi (istant messaging, wap, web, mms, voce, sms) attraverso i quali è possibile erogare i contenuti: questi sono distribuiti attraverso i servizi offerti dagli operatori di telecomunicazioni; a loro volta, i servizi si appoggiano su piattaforme e tecnologie diverse tra loro; in generale, servizi più complessi necessitano di tecnologie più complesse. Si è poi parlato dei DISPOSITIVI (telefoni cellulari, pocket PC, Personal Digital Assistant, Smartphone) che si utilizzano per la fruizione del mobile-learning; sono state esaminate le caratteristiche dell’i-pod ed è stato fatto un confronto tra le varie categorie, soprattutto in termini di peso come indice di portabilità; come per le piattaforme e-learning anche per le piattaforme per il mobile-learning c’è convergenza: quello che si può fare con l’e-L si può fare anche con il M-L; si è parlato delle reti cellulari delle quali ne esistono diverse tipologie a seconda del servizio che si vuole utilizzare: dalla tipologia analogica (con la quale non era possibile trasmettere dati o contenuti multimediali) si è passati alla digitale; questo ha permesso di trasportare oltre alla voce anche dati: da qui i primi SMS; si è poi passati al GSM e da questo al GPRS (grazie al quale è stato possibile inviare i primi mms), l’evoluzione del quale è rappresentata dall’EDGE (con il quale è possibile trasmettere dati ad alta velocità): tutto in funzione di poter trasportare una quantità di dati sempre maggiore e di poter offrire servizi sempre più ricchi; dall’EDGE si è poi passati al W-COMA (UMTS) per usufruire dei servizi di videochiamata ed infine si è passati all’HSDPA con il quale è possibile trasmettere dati ad altissime velocità paragonabile ad un accesso ADSL ma che al momento ha una mobilità limitata. Il WIFI è, invece, una tecnologia complementare all’UMTS, è possibile usufruire degli stessi servizi multimediali ma non è prevista una mobilità completa; è una tecnologia gratuita per la quale non esistono licenze: l’unica cosa da pagare è la connettività fissa; ha una grande penetrazione perché case produttrici di micro processori come Intel, l’hanno già integrata su laptop, palmari e cellulari mobili; le schede wifi sono integrate anche su alcuni cellulari (tipicamente i Nokia più recenti, di alta fascia).

Anche le reti cellulari hanno dei requisiti minimi legati ai requisiti dei servizi stessi e che devono essere supportati dall’opportuna tecnologia: per esempio la videochiamata deve avere dei requisiti minimi che solo la rete può fornire. Occorre dividere i servizi in due grosse categorie:

  • servizi a circuito: sono servizi di video, voce e messaggistica, così chiamati perché se c’è un interlocutore A che deve comunicare con un interlocutore B, l’operatore telefonico connettendo il primo al secondo crea un circuito di comunicazione; questi servizi vengono tariffati a tempo, non hanno limitazioni tecnologiche e le risorse sono dedicate a tutti gli utenti coinvolti.
  • servizi a pacchetto: riguardano invece i servizi wap o web, per i quali non c’è un circuito di comunicazione ma i dati richiesti da un soggetto A vengono inviati dal server B scomposti in pacchetti prima che A li riceva. Per questi servici ci sono vincoli stringenti relativi alla qualità del servizio (QoS) richiesta. La QoS si definisce attraverso tre parametri principali: 1. latenza (riguarda l’attesa dell’utente per fruire del servizio); 2. banda (velocità media percepita dall’utente); 3. stabilità della sessione (probabilità che ci sia interruzione del servizio del trasferimento dati). Per questi servizi la tariffazione è a tempo o a volume.

Per quel che concerne la copertura del servizio, per i GSM/GPRS c’è una copertura nazionale completa da parte dei principali operatori, con possibili limitazioni Indoor; per l’Umts c’è copertura invece per le principali città e vie di comunicazione. Per quel che concerne invece le tariffe, queste sono differenziate per servizi voce (a tempo) e dati (a tempo o a volume); sono, inoltre, possibili le personalizzazioni delle SIM e dei contratti all’interno della rete aziendale. Esistono, infine, da un po’ di tempo tariffe ‘flat’ ed una convergenza fisso-mobile.

Infine si è parlato dei progetti m-learning patrocinati dalla Commissione Europea, come il progetto promosso dalla Ericsson Education Dublin “From e-learning to m-learning” fruibile su PDA, smartphone e cellulari e consultabile al sito:

http://learning.ericsson.net/mlearning2/project_one/index.html

oppure il progetto promosso dal governo britannico (LSDA-Learning and Skills Development Agency) “m-Learning project” dedicato ai giovani compresi tra i 16 e 22 anni disoccupati e analfabeti, consultabile al sito www.m-learning.org

In definitiva, quando si parla di reti cellulari, dispositivi e servizi, si deve tener conto principalmente di queste cinque variabili: portabilità, costo, versatilità, banda e copertura.


20 marzo 2007

Lezione del 20 marzo 44a giornata

Nella lezione di oggi, tenuta dalla docente Roberta Volpato, si è parlato di “Personalizzazione dell’apprendimento”.
Quando si parla di personalizzazione dell’apprendimento si tende a centrare l’attenzione sulle caratteristiche spazio-temporali e di apprendimento del soggetto.
Il processo formativo non deve essere una mera trasmissione di conoscenze ma una costruzione di significati attraverso l’esperienza e nel rispetto degli stili cognitivi individuali, in questa prospettiva ricoprono un ruolo fondamentale le teorie legate alle intelligenze multiple e agli stili di pensiero, che permettono una personalizzazione del processo formativo stesso.
Per realizzare un intervento formativo efficace occorre tener presente e valutare che esiste una molteplicità di stili cognitivi, ossia un insieme di modi per elaborare, gestire e immagazzinare e usare le informazioni nelle diverse fasi del processo formativo.
Negli anni settanta, Howard Gardner, dopo un lungo periodo di ricerche, ha elaborato una teoria basata sulla pluralità delle intelligenze.
L’assunto di base di questa teoria è che: “un’intelligenza è la capacità di individuare e risolvere problemi, o creare prodotti, all’interno di uno o più contesti culturali”.
Egli mette in discussione il concetto di intelligenza, affermando che essa non è solo una capacità linguistica e logico matematica, saper cioè leggere, scrivere e far di conto.
Grazie ai suoi studi, Gardner evidenzia ben 7 tipologie di competenze intellettive, mettendo quindi in risalto alcune tipologie di competenze prima sottovalutate e poco considerate.
Le intelligenze individuate sono: linguistica, musicale, logico-matematica, spaziale, corporeo cinesteica, interpersonale e personale.
Lo studioso punta molto sulla tecnologia in termini di multimedialità e di personalizzazione del processo formativo. In una sua intervista suggerisce una scuola che, attraverso la tecnologia, sia capace di rivolgersi agli individui considerandone le differenze e cogliendo in ciascuno le abilità più marcate.

L’individuo non è caratterizzato da un solo stile, ma da un profilo di stili o modi di pensare. La propensione nei confronti di uno stile piuttosto che un altro può variare a seconda dei compiti, del contesto e delle esperienze.
La società spesso confonde gli stili (modi di pensare) con le abilità (il modo in cui una persona fa qualcosa) attribuendo agli individui un giudizio sugli stili quando in realtà si tratta delle abilità. Gli insegnanti e i formatori devono riuscire a cogliere questa sottile differenza, così da permettere al soggetto di avere successo sia nel suo percorso formativo sia nel lavoro.
Un altro studioso di questo periodo e di queste tematiche, è Robert Stenberg. Egli pone l’accento sull’insuccesso scolastico, lavorativo e sociale e mette in discussione i parametri di valutazione e di misurazione delle prestazioni dell’individuo in una teoria detta dell’ "Autogoverno mentale".
Stenberg delinea una nuova prospettiva che pone alla base dell’insuccesso una discrepanza, un’incompatibilità tra le modalità di apprendere e le caratteristiche del contesto di apprendimento, tra le modalità di agire e le aspettative del contesto lavorativo.
Secondo lo studioso ciascuno di noi ha differenti modalità intellettive, che si modificano in base alle esperienze e alla maturità dell’individuo, che cambia con l’evolversi dell’individuo stesso.
Stenberg utilizza per primo il concetto di Forme di governo.
Il Governo svolge 3 funzioni: legislativa, esecutiva e giudiziaria.
Secondo Stenberg il governo rispecchia anche ciò che accade nella nostra mente. La sua teoria associa questi tre possibili stili di governo a 3 tipologie di persone: persone legislative, esecutive e giudiziarie. Le prime che amano fare le cose a modo loro ed essere indipendenti, le seconde che rispettano le regole e le terze che tendono a mettere in discussione le regole e il sistema.
La teoria dell’Autogoverno contempla poi 4 forme di stili di pensiero che corrispondono a modi diversi di accostarsi al mondo e alle sue problematiche: stile monarchico, gerarchico, oligarchico e anarchico. Rispetto ai livelli degli stili di pensiero esistono poi persone: global ( che ignorano i dettagli) e analitiche ( che apprezzano i problemi concreti e si soffermano sui dettagli).
Rispetto invece alle sfere degli stili di pensiero esistono persone:
interne: introverse, distaccate dal contesto sociale in cui vivono
esterne: estroverse, espansive e aperte verso la gente
rispetto alle propensioni degli stili di pensiero esistono persone:
radicali: che amano andare al di là delle regole
conservatrici: che tendono a conformarsi alle regole e alle procedure esistenti e non amano i cambiamenti.
Questa panoramiche sulla teoria delle intelligenze multiple, sul concetto di stile di pensiero e di abilità è servita per aprire la strada a molteplici riflessioni.
La ricerca in merito alle intelligenze multiple sottolineano l’importanza dell’interazione tra soggetto e contesto in cui agisce, in questa prospettiva ,grazie alla molteplicità di approcci e di canali comunicativi, le nuove tecnologie e l’e-learning possono rappresentare una frontiera che concretamente apre la strada alla personalizzazione dell’apprendimento.

Nel corso della lezione la docente ci ha fatto vedere su internet alcuni corsi on-line, realizzati per alcune importanti aziende italiane, utilizzati per formare i propri dipendenti.
Abbiamo visto tre esempi di SIMULWARE: un corso on-line sul tema della Privacy e la Tutela dei dati (della durata di 2 ore), un corso sul tema dell’Apprendistato (che simulava in ambiente protetto e con l’aiuto di un tutor, quello che un dipendente si sarebbe trovato a fare realmente nel suo ambiente di lavoro) e un corso detto Didael che si occupava dell’insegnamento della lingua inglese e italiana agli stranieri.
http://www.simulware.it
http://www.didael.it
Ilenia Frascione



19 marzo 2007

19/03 43.a giornata

La lezione odierna è stata curata da Italo Losero.
Nella prima parte è stato ripreso l'argomento del learning object. Per creare un learning object non è necessario ricorrere all'uso di una piattaforma; tuttavia alcune piattaforme, come ad esempio Claroline e Moodle, creano oggetti che possono essere usati solo all'interno delle stesse.
I CMS (content management system), invece, come le piattaforme Customizer e Reload, sono degli editor che permettono la creazione di learning object scorm, trasferibili e riutilizzabili.
I repository system contengono già dei contenuti scorm. Il più famoso è quello del MIT. http://ocw.mit.edu/
Un oggetto scorm, secondo una presentazione fornita da Losero, possiede un contenuto, un "guscio blu" in cui sono inseriti i metadati, cioè i descrittori, e un "guscio arancione" in cui sono contenute le regole di funzionamento, le variabili che deve considerare il materiale didattico.

Ci è stata poi presentata l'Architettura INVA (informatica Valle D'Aosta), per l'erogazione di sistemi di formazione sia per utenti sia per enti.

Abbiamo visitato anche il portale del Progetto Formazione E-learning, un sistema complesso che presenta a un livello superiore un editor di portale e di materiale didattico, e a un livello inferiore un LMS contenente i corsi e gli utenti. http://elearning.progettoformazione.org
Gli utenti sono già stati descritti al di fuori del sistema, inseriti all'interno di un LDAP (light weight directory access protocol), una specie di database a cui possono accedere altri.
Le piattaforme devono essere flessibili e prevedere il collegamento ad altri sistemi per poter accettare dati di diversa provenienza.

http://server.linkomm.net/
Scorm nasce perchè le cose vengano dette una volta sola.
E' consigliabile, quindi, costruire corsi scorm in modo che ciascun corso possa essere riutilizzato perchè condivisibile in diverse piattaforme.
Esistono diverse versioni di Scorm: la 1.2 del 2001, dove la sequenza del learning object non è determintata; e la 1.3 del 2004, che prevede un sistema di sequenziamento che permette di scegliere qualsiasi variabile per procedere.
Infine, il protocollo OAI-MHP serve per federare il repository, cioè mette in contatto due o più repository solo a livello di metadati.

La seconda parte della lezione è stata dedicata ad introdurre dei contenuti utilizzando le piattaforme Customizer e Reload.

Ilenia B.

13 marzo 2007

Lezione del 13 Marzo /

La lezione odierna si è svolta con la professoressa Roberta Volpato.
Per prima cosa la professoressa ha riepilogato brevemente quanto già visto nel corso delle lezioni precedenti: ci ha parlato dei materiali presenti in rete (risorse didattiche già pronte, biblioteche on-line e biblioteche digitali ), dei materiali originali (materiali prodotti direttamente e che hanno una serie di caratteristiche quali la modularità, la sinteticità, l’autoconsistenza, la multimedialità e l’interattività); ci ha ricordato quale è stato il percorso evolutivo della fad (dalla fad di I e II si è passati alla fad di III generazione che vede la rete come essenza, ovvero ambiente virtuale per l’apprendimento) e quali sono le fasi salienti in cui si articola la progettazione di un corso on-line, per la quale è indispensabile l’utilizzo di Griglie di Progettazione utili per monitorare il livello di avanzamento del proprio lavoro rispetto alle tempistiche previste. Si è poi passati alla lezione odierna nel corso della quale è stata fatta un’analisi strutturale di un corso del Progetto Trio (il portale della formazione a distanza della regione Toscana) sulla Progettazione Formativa: è stata fatta l’analisi del contenuto e l’analisi rispetto alla modularità, all’autoconsistenza ed alla modularità del corso stesso; il corso è suddiviso in 3 moduli: il primo, Elementi di Progettazione, è suddiviso a sua volta in cinque unità per un totale di 35 pagine; il secondo, Progettare la Formazione, è suddiviso in quattro unità per un totale di 42 pagine; il terzo modulo, Il Progettista di Formazione, in quattro unità per un totale di 19 pagine; abbiamo così constatato che il corso è strutturato in maniera abbastanza omogenea per quanto riguarda il numero di unità ma presenta qualche discrepanza per quanto riguarda l’equilibrio delle pagine fra un’unità e l’altra; abbiamo verificato poi che il corso è navigabile in due modalità: reticolare e sequenziale.

12 marzo 2007

Lezione del 12 marzo

Nella lezione di oggi abbiamo visto i passi importanti per impostare una piattaforma.
  1. E' necessario per prima cosa procurarsi un Hardware, comprare una macchina dove mettere la nostra piattaforma;
  2. in seguito bisogna metterci su un sistema operativo e possiamo scegliere tra Windows ( più diffuso a livello del desktop) o Linux (più diffuso a livello server) o UNIX ( più stabile a livello server ma è a pagamento) oppure MAC ( poco diffuso);
  3. bisogna poi installare : PHP cioè un linguaggio di scripting o MYSQL è un database (entrambi sono open souce e installabili su Windows e Linux. .net e ASP e SQLSERVER funzionano solo su Windows.
  4. mettere la nostra LMS qualsiasi essa sia;
  5. housing e hosting così da casa possiamo gestire la nostra piattaforma e guardare i nostri corsi.

Nel corso della lezione poi abbiamo visto MOODLE che è una delle piattaforme tra le più complete e le più complesse.
Essa permette di dividere il corso in
  • settimane
  • argomenti
  • relazioni
Vi sono delle Risorse come file di testo, collegamenti ecc e delee Attività come Chat, Compito, Forum, Glossario che è un ambiente precostituito dove inserire in ordine alfabetico i termini usati nel nostro corso, Lezione, Scorm, Workshop che permette a tutti di creare degli oggetti e tutti possono commentarli.
Nel Settings abbiamo visto come cambiare la categoria o altre caratteristiche del corso.

Nel corso della lezione abbiamo inoltre provato a creare da soli un nuovo corso, inserendo i nostri "amati" animali fantastici!!!!!!

09 marzo 2007

Lezione del 9 Marzo

La lezione di oggi ha visto come docenti il nostro tutor Silvio Grosso dalle 14 alle 15 e la professoressa Patrizia Voyola nelle ore successive.
Silvio ha fatto un ripasso sull'uso di CAPTIVATE, in particolare ci ha illustrato la funzione di importazione movie (importazione di diapositive di una presentazione power point, file AVi ed immagini) e l'inserimento di text caption, image roll over e text entry box all'interno di diapositive selezionate.

La professoressa Voyola, docente di lettere presso l'istituto professionale Quintino Sella di Asti, è stata portavoce di una sperimentazione che ha riguardato l'utilizzo di una piattaforma e-learning (Moodle) a integrazione della didattica curricolare di italiano e storia rivolta a diverse classi della sua scuola per un totale di 120 studenti.

La novità ha riguardato l'utilizzo in presenza di una metodologia di lavoro pensata per la FAD (formula simile al blended ma con forte prevalenza della presenza sulla distanza) con l'obiettivo di verificare se gli strumenti della FAD potessero migliorare il quadro cognitivo, metacognitivo e motivazionale della classe coinvolta.
L'integrazione della didattica d’aula con l’utilizzo di una piattaforma e-learning ha comportato una nuova curvatura:
- della didattica (abbandono della didattica trasmissiva a vantaggio di metodologie collaborative di ricerca-azione)
- degli strumenti offerti dalla piattaforma (forum, wiki, test, diario di bordo)

Tutto ciò ha favorito la costruzione di un macro ambiente di apprendimento
(virtuale e reale contemporaneamente) diviso in sottoinsiemi (moduli) che ospitano i materiali e i LO costruiti dal docente o dagli studenti o reperiti nel web.

Vantaggi dell'e-learning come sussidio alla lezione frontale documentata:
- Abbattimento della duplicazione cartacea
- Facilità di accesso a risorse internet selezionate
- Consultabilità da casa
- Riuso in diversi contesti

Vantaggi dell'e-learning nella condivisione di lavori individuali:
- condivisione del lavoro dei singoli e relativa discussione (valore cognitivo dell’errore)
- possibilità di monitorare il processo di apprendimento (individualizzazione dell’insegnamento)

Vantaggi dell'e-learning nella costruzione/utilizzo di LO:
- Riuso in diversi contesti
- Possibilità di verifica step by step
- Individualizzazione dell’insegnamento

Vantaggi dell'e-learning nei lavori di ricerca di gruppo:
- Lavoro collaborativo
- Possibilità di monitorare il processo di apprendimento

I risultati di questa sperimentazione sono stati:
- raggiungimento obiettivi di conoscenza e livelli di competenza fissati nella programmazione
- riduzione dei debiti formativi
- aumento della capacità di autovalutazione, di riflessione metacognitiva, del senso di responsabilità nei confronti del lavoro e degli impegni presi con compagni e insegnante
- crescita della motivazione e dell' interesse nell'utilizzo di questi strumenti

Nel complesso ci sono stati personalizzazione dell'apprendimento, collaborazione, maggiore relazione, facilità di valutazione e monitoraggio in itinere.

La docente appare ottimista circa l'utilizzo dell'e-learning a scuola e durante la sua esposizione ci ha mostrato il sito da lei realizzato http://www.bibliolab.it che presenta risorse utili per la didattica.

05 marzo 2007

lezione di oggi

Nella lezione di oggi abbiamo immaginato di essere incaricati di fare della formazione tenendo conto di una serie di dati, come il numero dei corsi da tenere; il numero di utenti; un determinato periodo ecc....
Dovendo far questo innanzitutto dobbiamo sceglire la piattaforma, ad esempio possiamo scegliere Claroline, ma dove andiamo a prenderla? dobbiamo appoggiarci ad un sever e quindi ad una società informatica, come la Colt, che metta a disposizione un server.
Si può consiserare l' housting come una sorta di armadio custodito dove mettere il nostro pc, con un costo di circa ottocento euro l'anno senza la connessione internet che fa lievitare i costi.
L' housting può essere condiviso quando si utilizza una macchina già esistente ( questo consente di risparmiare ma il rischio che si corre è quello che se si ferma la macchina alla quale siamo appoggiati ci fermiamo anche noi) oppure dedicato se inseriamo una macchina nostra.
Dopo aver scaricato la piattaforma il passo successivo, quindi, è la sua installazione ad opera di un sistemista, che ha un costo di circa novecento euro .
a questo punto comincia il nostro lavoro: inserimento dei contenuti su CMS; inserimento degli utenti, dei corsi; cambiare l'aspetto di Claroline conformandola al corso, ad esempio mettendo il logo( in questo caso si può fare riferimento ad un grafico, con un costo di circa cinquecento euro).
A questo punto abbiamo una piattaforma funzionante.
La lezione si è conclusa tenendo conto che non esiste una piattaforma web 2.0 fatta eccezione per ELGG.

02 marzo 2007

Lezione Italo Losero. WEB 2.0

Nella prima parte della lezione abbiamo visto la versione 2.0 di Internet. Il termine "Internet 2.0" o "Web 2.0" è l’espressione del dibattito attualmente in corso in merito alle nuove possibilità di fruizione del sapere e delle informazioni offerte dalla Rete. Non è quindi un’evoluzione della tecnologia TCP/IP alla base della Rete, ma dei mezzi e degli strumenti che utilizzano l’infrastruttura tecnologica sulla quale poggia Internet. E' un nuovo modo di intendere la Rete, che pone al centro i contenuti, le informazioni, l'interazione.

Si parla di Internet e non di Web, anche se spesso sono considerati sinonimi, dal momento che oltre ai computer fanno parte della rete globale altre periferiche quali il cellulare, la televisione, la radio, che possono interagire tra loro utilizzando le nuove tecnologie di condivisione del dato digitale.

Il concetto di Web 2.0 pone l’accento sulle capacità di condivisione dei dati tra le diverse piattaforme tecnologiche, sia hardware che software.

L’e-learning cambia:
da mezzo a piattaforma
da sistema di consultazione di contenuti a sistema di creazione di contenuti
Dalla lettura di contenuti alla loro scrittura
La struttura passa da quella del libro a quella della conversazione
La piattaforma assomiglia sempre di più ad un sistema di blogging
E’ centralizzata sull’utente e sulle sue interazioni anziché sul contenuto del corso
Presenta un nodo di contenuto attorno al quale si sviluppa la discussione, con collegamenti con altri nodi
Passa da sistema istituzionale ad ambiente personale
Da singola applicazione ad insieme di applicazioni
Consente la creazione di contenuti e il loro collegamento con risorse esterne
E’ stata spesso tarata sulle esigenze dell’organizzazione che non degli utenti
La piattaforma diventa uno strumento da utilizzare anche per l’elearning, ma soprattutto come strumento di comunicazione generale
da Ambiente di apprendimento virtuale to a ambiente di apprendomento condiviso
I contenuti vengono proposti per una lettura critica e commento
Gli studenti [possono] leggerli attraverso gli rss readers
Possono essere riutilizzati, riorganizzati, riproposti.
L’apprendimento non dipende da come sono scritti i contenuti ma da come sono usati.
Nella seconda parte della lezione abbiamo provato la piattaforma CLAROLINE dei nostri compagni e abbiamo fatto la valutazione dei corsi.

I siti dei venti


Possiamo utilizzare questo post per inserire come commento il link al nostro sito in maniera da poter condividere il lavoro con gli altri gruppi e con chiunque altro...